Scegliere tra università pubblica e privata all’estero: cosa dovresti davvero sapere (senza filtri)
Se stai pensando di studiare fuori dall’Italia, è probabile che ti sia già imbattuto in una delle prime (e più temute) domande: meglio un’università pubblica o una privata? Sembra una decisione facile, magari da risolvere guardando solo la reputazione online o la classifica, ma la realtà è un po’ più… incasinata, diciamocelo.
In questo articolo non troverai formule magiche, ma il punto di vista di chi si è trovato al tuo posto — e qualche trucco pratico che può aiutarti a scegliere senza cadere nelle classiche trappole (e senza bruciarti i risparmi per nulla).
Prima domanda: quanto ti costa tutto, DAVVERO?
Facciamo subito chiarezza: in molti Paesi europei (ma anche nel Regno Unito e oltre), le università pubbliche sono mediamente meno costose rispetto alle private, specialmente se hai un passaporto UE. Ma è un “mediamente” che cambia da città a città, da corso a corso, da nazione a nazione.
Occhio alle insidie: non fermarti ai numeri messi bene nella brochure. Metti nel conto:
- tasse universitarie
- affitto (e nelle capitali, i prezzi volano)
- assicurazione sanitaria/viaggi
- libri, materiali, trasporti
Le private in teoria possono regalare qualche borsa di studio in più, o almeno avere formule di finanziamento più flessibili, ma non considerarlo scontato per tutti i corsi. A volte la vera differenza la fa, paradossalmente, la città dove vai (e quanto sai arrangiarti sul fronte affitto…). Se vuoi qualche consiglio pratico su calcolare – davvero – il budget, puoi chiederci una mano: capita spesso che quello che sembra “costoso” alla fine sia abbordabile con le giuste borse o un lavoretto, e viceversa.
Questione qualità: tutto è oro quello che luccica?
Falsi miti: non sempre “privato = top” e “pubblico = di massa”. Molte università pubbliche fuori Italia ti offrono corsi validissimi, laboratori, opportunità di progetti e scambi (magari perfetti se punti a carriere internazionali). Allo stesso tempo, certe private sono davvero cucite su misura per chi ha bisogno di una mano in più, con classi piccole e tutor che ti seguono stretto.
Quindi, come si fa a capire veramente che aria tira? Parla con chi c’è già stato. Cerca recensioni reali (non solo le recensioni da sito patinato), chiedi informazioni ai nostri ex-studenti – o a chiunque tu conosca che abbia fatto il percorso. E quando trovi un corso che ti attira, vai a fondo: ha tirocini? Stage? Certificazioni che servono per lavorare fuori? Non farti abbindolare solo dall’immagine: guarda sempre chi coordina il corso, che tipo di network ti offre e se esiste un servizio placement decente (perché altrimenti restare appesi dopo la laurea non è divertente, esperienza personale).
Come si entra, concretamente? (E dove sono le “trappole”)
Te lo dice uno che ha sbagliato: l’application non è un modulo da riempire in 20 minuti in pigiama… Di solito le università pubbliche hanno regole precise, qualche scadenza fissa, e documenti standard. Le private, invece, variano moltissimo: alcuni ti vorranno conoscere con un colloquio, altre useranno dei test, altre ancora “solo” il classico personal statement ma con richieste specifiche.
Attenzione: i dettagli fanno la differenza. Un errore stupido su una reference può complicarti la vita. Non esistono scorciatoie, ma puoi evitare di buttare via tempo (e soldi) affidandoti a chi ha già fatto domanda cento volte e conosce le stranezze dei vari portali. Da parte nostra, ti aiutiamo a limare i punti deboli della tua domanda, ma la verità è che la fatica — almeno in parte — te la devi fare tu.
Criticità che quasi nessuno considera
- Se scegli una privata e poi vuoi cambiare, fare trasferimento può essere molto complicato — ogni Paese ha le sue regole, non è come in Italia.
- Le pubbliche hanno spesso corsi con centinaia di persone (vero soprattutto in UK e Olanda): bello per fare nuove amicizie, meno se cerchi attenzioni personalizzate.
- I costi dipendono molto dalla città. Una privata in una città meno nota potrebbe essere meno cara di una pubblica nel cuore di Londra (ma magari c’è meno da fare dopo le lezioni…).
- Non sottovalutare la lingua: spesso anche in ambienti “internazionali” ci si trova a dover imparare termini tecnici o a sostenere esami in inglese ad altissimo livello. Informati prima sulle certificazioni richieste!
Storie di chi ci è passato
- Marco, che sognava ingegneria aerospaziale, pensava che la privata fosse la scelta “giusta”, ma senza stage esteri sarebbe rimasto bloccato. Un confronto con un nostro ex studente gli ha chiarito le idee, evitandogli una spesa gigante.
- Lucia, invece, aveva bisogno di attenzione personalizzata per superare l’ansia dell’inglese. Ha scelto una piccola privata in Irlanda dove le hanno veramente dato una mano (ma tra colloquio, personal statement e application — fosse stata da sola, non sarebbe riuscita a completare tutto entro le scadenze).
Morale? Non esiste la scelta “giusta in assoluto”, esiste quella più in linea con chi sei, cosa vuoi davvero, quanto vuoi spendere e che strada vuoi seguire dopo.
Cosa puoi fare adesso, senza perdere la testa
- Calcola tutte le spese, non solo le tasse universitarie.
- Guarda i requisiti di ammissione di quello che ti interessa (non sono tutti uguali!)
- Parla con ex studenti, cerca testimonianze VERE, non solo pubblicità.
- Fai leggere la tua application a qualcuno che conosce bene il sistema estero.
- Ricordati che avere un piano B serve (e che cambiare idea è normale).
Se hai ancora dei dubbi o vuoi semplicemente sfogarti perché tutto ti sembra troppo complicato, puoi scriverci senza problemi: non siamo qui solo per “iscriverti”. E se alla fine cambi idea, va bene lo stesso. La consapevolezza, di solito, ti salva più di qualsiasi modulo o slogan — e se hai bisogno, un confronto con chi ci è già passato fa davvero la differenza.
Alla fine scegliere tra università pubblica e privata all’estero non è una gara a chi è meglio, ma un modo per capire dove potresti crescere davvero, senza rincorrere mode o “ricette” valide per tutti. E, qualunque strada scegli, sai che se ti servirà — anche dopo — ci saremo ancora.
Parliamo del tuo caso specifico?
In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.
Valuta la tua situazione gratuitamente →Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno
Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.