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Come scegliere tra università partner e programma indipendente

Scegliere tra un programma universitario partner e un programma indipendente può essere difficile. Scopri pro e contro di entrambe le opzioni per studiare all'estero.

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Come scegliere tra università partner e programma indipendente: raccontiamola davvero

Se stai pensando di studiare all’estero, probabilmente a un certo punto ti troverai davanti al bivio tra seguire un programma universitario partner oppure muoverti in autonomia, iscrivendoti direttamente a un’università straniera. Ecco, qui non troverai ricette magiche né tabelle comparative impeccabili. Invece, ti racconto davvero cosa succede e cosa aspettarti da entrambe le strade, senza filtri.


Università partner: cosa c’è davvero dietro

Sembra tutto più facile, e sotto molti aspetti lo è, ma non è tutto oro quello che luccica.

Pro

  • Burocrazia semplificata: Spesso i documenti vengono “copiati e incollati” tra la tua università e la loro partner estera. Significa meno incastri, meno corse contro il tempo, e meno paura di aver compilato male qualcosa – fidati, conta.
  • Supporto, almeno all’inizio: Di solito ci sono meeting, email e almeno una persona di riferimento che ti gira pdf, ti segnala le scadenze, ti spiega a chi chiedere per l’alloggio. Se sei uno/a che si sente più sicuro se può fare domande senza il terrore della lingua, può essere una buona ancora.
  • Crediti accettati senza troppi drammi: Se segui ciò che il programma suggerisce, di solito ti riconoscono i corsi per la tua laurea in Italia. È un bel pensiero in meno.

Contro

  • Costi che spesso lievitano: Rispetto a chi si iscrive “da solo”, qui rischi di dover pagare commissioni aggiuntive, rette speciali o semplicemente una quota per avere la pappa (quasi) pronta.
  • Poca flessibilità: C’è un “menù fisso” di corsi e date. Se volevi fare una materia super-strana o gestirti il semestre come volevi tu, sei poco libero/a di cambiare idea.
  • Non per tutti: Non sempre il programma partner prevede la destinazione/il corso che piace davvero a te, e in alcuni casi… va a finire che ti accontenti pur di partire.

Programma indipendente: il salto nel vuoto (ma anche la soddisfazione di guidare tu)

Qui la strada può essere più storta, soprattutto all’inizio, ma se ami l’autonomia può valerne la pena.

Cose belle

  • Scegli tu tutto: Dalla città ai corsi, fino al calendario. Se vuoi personalizzare, qui puoi farlo per davvero.
  • Spesso spendi meno: Niente commissioni di agenzie, niente “middleman”. E se sei uno/a che si arrangia, puoi trovare offerte o opportunità che gli altri nemmeno vedono.
  • Un’esperienza davvero tua: Ce la metti tutta, sbagli, risolvi, cresci un sacco. Non sei “uno dei tanti” in un programma già confezionato.

Difficoltà

  • Burocrazia e stress: La quantità di form in inglese (o anche peggio, in altre lingue), documenti da scannerizzare, traduzioni certificate… è seria. E lì fuori nessuno ti spiega come si fa davvero passo per passo.
  • Zero aiuti (se non li cerchi): Non sempre trovi la risposta a una domanda, o qualcuno da chiamare se il sito dell’università va in tilt. Devi imparare da solo/a a chiedere, trovare soluzioni e, ogni tanto, accettare qualche contrattempo.
  • Trasferimento dei crediti? Giungla: Ogni università decide a modo suo. A volte va liscio, altre volte pare di parlare con muri di gomma.

Ci siamo passati anche noi: qualche storia reale

Non esiste “meglio” in assoluto: dipende da chi sei.

  • Francesca, partita con un programma partner per il Regno Unito: “I primi giorni ho odiato la rigidità dei corsi, ma quando sono rientrata mi hanno riconosciuto tutti i crediti senza dover fare slalom tra segreterie. Per me era fondamentale, non volevo perdere tempo prezioso.”
  • Davide, andato in Olanda da solo, senza supporti: “Ho passato una settimana sulle FAQ dell’università e altri 3 giorni solo per capire come pagare la retta. Però, mi sono scelto esattamente ciò che volevo fare, niente piani preimpostati. Ho imparato tanto su me stesso… anche se è stato faticoso.”

E se non sai che pesci pigliare?

Se queste due opzioni ti sembrano entrambe allettanti e spaventose allo stesso tempo… benvenuto nel club! Non c’è una scelta “giusta” universale. Ti aiuta chiederti:

  • Di quanta autonomia hai davvero voglia (e bisogno)?
  • Riesci a digerire eventuali errori burocratici senza perdere la testa?
  • Preferisci evitare rischi anche se vuol dire essere un po’ “incanalato/a”?

In ogni caso, occhio alle promesse: nessun programma – partner o indipendente – è tutto rose e fiori.


Se vuoi parlarne con qualcuno che ci è passato

Qui non troverai la soluzione magica, ma una chiacchierata vera sì. Siamo studenti e ex studenti, ci ricordiamo la confusione e anche le incazzature. Se ti serve un confronto schietto, scrivici. Possiamo aiutarti a capire davvero cosa ti aspetta e, se serve, anche tradurre qualche “burocratese” o raccontarti come abbiamo affrontato i tuoi stessi dubbi.

Non sei solo/a, parola di chi è partito (e qualche volta è tornato un po’ più incasinato, ma anche più forte).

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.