Andare in Olanda per studiare e magari ottenere una borsa di studio: sulla carta sembra fantastico, ma quando inizi a informarti può diventare un labirinto. Se hai già aperto venti schede sul browser e ti sei sentito sopraffatto dalle mille opzioni e regole, tranquillo: ci siamo passati anche noi. Nessuna barra magica, ma qualche consiglio reale basato su esperienze vere.
Borse di studio in Olanda per studenti italiani: come funzionano davvero
Sfatiamo subito un mito: pochissime borse arrivano dal governo olandese proprio per studenti internazionali. Ogni tanto succede, ma la maggior parte delle opportunità passa dalle singole università, ciascuna con le sue regole complicate e bandi a volte chiari… altre volte un po’ meno.
Cosa aspettarsi:
- Di solito coprono una parte (raramente tutte) delle tasse universitarie, e solo in casi fortunati anche spese di vita.
- Spesso servono ottimi voti o motivazioni particolari; altre sono pensate per progetti specifici o settori particolari.
- Più che posare il dito a caso su “una borsa in Olanda”, conviene scegliere prima con attenzione la facoltà/università, e poi leggere bene tutte le possibilità offerte da quel corso o ateneo.
Passi pratici: da dove cominciare senza impazzire
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Scegli la tua università e corso
Possiamo sembrare noiosi, ma davvero: niente lista di borse senza prima sapere dove vuoi andare. Ogni università in Olanda (e spesso ogni dipartimento!) ha le sue regole, quindi il punto di partenza è decidere bene cosa vuoi studiare e dove. -
Ricerca le borse disponibili
Non fidarti solo dei siti “riassuntivi” generalisti: vai direttamente sui siti delle università che t'interessano e cerca (di solito sotto “Tuition Fees & Scholarships”). Alcune possibilità sono solo per certe facoltà, altre per tutti i corsi. Prenditi tempo: la pagina delle borse spesso è poco intuitiva. -
Attenzione ai requisiti
Ogni borsa chiede cose diverse: alcune vogliono solo certificato di inglese e voti, altre aggiungono personal statement, lettere di referenza, CV e persino progetti particolari. Prepara tutto con cura – sono quei dettagli che fanno la differenza. -
Occhio alle scadenze e ai dettagli
Le deadline spesso sono presto (tipo tra gennaio e marzo per iniziare a settembre), e una recente moda sono le application online con moduli un po’ macchinosi. Tieni un foglio dove segni ogni data importante per non rischiare brutti scherzi. Quando si tratta di application, la fretta si paga. -
Considera anche borse europee
Fuori dalle università, ci sono opzioni tipo Erasmus+ e qualche fondo europeo minore che copre corsi nei Paesi Bassi. Non sono semplicissimi da ottenere, ma vale la pena guardarli, soprattutto se il tuo percorso è particolare.
Le sfide reali (quelle che di solito nessuno ti dice)
- Competizione alta
È inutile negarlo: sono in tanti a provarci, e spesso chi vince la borsa ha curriculum e motivazione fortissimi. Non abbatterti se non funziona alla prima (quasi nessuno ce la fa subito!). - Inglese e documenti
La maggior parte dei corsi è in inglese e per la borsa ti chiedono di certificarlo; niente scorciatoie. A volte le università ti chiedono anche le traduzioni ufficiali dei tuoi voti o della pagella, o perfino la legalizzazione del diploma. È una seccatura, ma va fatta. - Costi "nascosti"
Molte borse coprono solo le tasse universitarie. Per l’affitto, i trasporti, mangiare fuori (già, in Olanda la pizza margherita costa più che in Italia…), serve pensare a un piano B: risparmi, aiuti familiari, lavoretti. Meglio saperlo subito che trovarsi a fine mese con l’acqua alla gola.
E se non funziona? Qualche alternativa concreta
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Altri paesi, altre chance
Se puntavi tutto sulla borsa in Olanda e non arriva, non è la fine del mondo: ci sono università in Irlanda o Germania con costi più bassi e talvolta borse più accessibili. Non è una retrocessione, è solo un altro percorso. -
Partire lo stesso (ma con il piano giusto)
Molti studenti vanno comunque in Olanda anche senza borsa grazie a lavoretti part-time, budget serrati e, a volte, piccole entrate extra. Non è facile ma si può fare, basta organizzarsi bene. -
Chiedere supporto
Non sei obbligato a fare tutto da solo. Da Studey sappiamo scorciatoie, errori da evitare e rispondiamo anche a domande scomode (tipo “Mi conviene davvero questa facoltà?”). Non promettiamo magie, ma esperienza reale.
Domande che ci sentiamo spesso
- 1. Che documenti servono DAVVERO?
- In genere: pagella tradotta (a volte legalizzata), certificato di inglese (IELTS/TOEFL almeno B2), personal statement, uno o due referenze, e CV. Ogni università fa un po’ storia a sé.
- 2. Posso fare domanda a più borse insieme?
- Sì, ed è una buona idea. Però preparati a gestire moduli diversi e rispondere a domande leggermente diverse. Attenzione alle scadenze doppie!
- 3. La borsa copre davvero tutte le spese?
- Quasi mai. In alcuni casi azzera o riduce le tasse universitarie, ma vivere in Olanda costa comunque, e almeno in parte dovrai pensarci tu.
- 4. E se il mio inglese non è perfetto?
- Ci sono corsi di pre-university e summer school per migliorarlo, o puoi prepararti per ottenere il certificato richiesto. Non è un ostacolo insormontabile, ma bisogna organizzarsi per tempo.
Se hai ancora dubbi, o vuoi capire quali borse potrebbero davvero fare per te (senza promesse impossibili), scrivici: siamo ex studenti, non venditori. Magari la soluzione non è quella che immaginavi, ma spesso è quella giusta. E se non esiste, lo diciamo senza girarci intorno.
Prepararsi bene a studiare all’estero è faticoso, ma non sei solo. E spesso basta una risposta onesta per sentirsi meno persi.
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