Studey

Come ottenere un attestato di frequenza riconosciuto

L'attestato di frequenza è fondamentale per studiare all'estero. Scopri come ottenerlo facilmente e senza stress in questa guida pratica.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Attestato di Frequenza: cosa serve davvero e come si ottiene (senza stressarsi troppo)

Se stai pensando seriamente di studiare all’estero—magari in UK, Irlanda, Olanda, o chissà dove—prima o poi ti ritroverai a dover recuperare un attestato di frequenza. Non è la parte più avventurosa del progetto, ma serve e molti ce lo chiedono, spesso con mille dubbi. Qui facciamo chiarezza, senza giri di parole e senza promettere scorciatoie magiche.


Attestato di Frequenza: chi è, cosa fa, perché ne parliamo

Mettiamola semplice: l’attestato di frequenza è un documento ufficiale che dice “Sì, tizio/tizia ha davvero seguito questi corsi in quell’università o scuola”. Capita che venga richiesto quando ti candidi a una nuova università fuori dall’Italia, oppure per una borsa di studio, o se ti serve dimostrare che davvero hai passato l’anno dentro quell’edificio (anche se sei sopravvissuto/a solo a caffè e playlist tristi).

Quasi nessuno ne parla prima che serva, e all’improvviso sembra complicato. Spoiler: non lo è, ma bisogna saper muoversi.


Cosa NON aspettarsi

  • Nessuno ti manda l’attestato a casa “in automatico”.
  • In Italia, non sempre l’uno vale l’altro: ogni università o scuola ha il suo formato, e spesso quello che va bene per un’università estera non va bene per un’altra.
  • Se pensavi di poter aggirare la richiesta, mi spiace: in alcuni casi serve davvero, e basta.

Come puoi fare per ottenerlo (soprattutto senza perdere la pazienza):

  1. Parti dalla tua università/scuola
    Vai (fisicamente o via email) in segreteria o all’ufficio studenti. In alcune università puoi fare tutto online, altre ancora sono legate alla carta e ai fogli firmati. Vale sempre la pena chiedere prima sul sito ufficiale dell’ateneo. In caso di dubbio: chiama, scrivi, insisti. Non sei il primo né l’ultimo a chiederlo, non sei un alieno.
  2. Preparati a compilare una richiesta
    Spesso ti chiedono di compilare un modulo e di specificare per cosa ti serve l’attestato (meglio essere precisi: “Admission for [università/corso], paese X”). A volte c'è da pagare una piccola tassa; dipende dalle regole dell’università. Non c’è da scandalizzarsi, purtroppo.
  3. Tempi d’attesa
    Non dare per scontato che arrivi subito. In alcuni atenei sono velocissimi, in altri (spoiler: capita) ci vogliono settimane. Meglio muoversi in anticipo e fare il punto sulle scadenze delle università estere.
  4. Traduzioni & legalizzazioni
    Può capitare che ti chiedano l’attestato pure in inglese, o legalizzato (“apostillato”). In questi casi, attenzione: chiedilo nella versione bilingue se l’università lo rilascia; se no, devi aggiungere una traduzione giurata/autentica. Legalizzazione (apostille)? Chiedi sempre all’università di arrivo se serve per il tuo paese, perché cambia tantissimo da università a università.

Ok, ma come faccio a sapere se quello che ho basta?

L’unico modo davvero sicuro è scrivere o chiamare direttamente l’università estera che ti interessa e chiedere quali documenti, formato, e lingua vogliono. Fidati: evita di “sperare che vada bene”; conoscere in anticipo i dettagli ti risparmia un bel po’ di panico last minute.


Domande classiche (che capitano anche a noi):

  • “Se ho cambiato ateneo, devo chiederli entrambi?”
    Di solito sì, servono gli attestati da tutte le istituzioni dove hai studiato.
  • “Serve anche il diploma o la laurea, oltre all’attestato di frequenza?”
    Dipende da cosa ti chiedono fuori: in molti casi vogliono entrambi (certificato di laurea/diploma + attestato di frequenza + transcript… sì, una bella raccolta).
  • “Non so a chi chiedere, la segreteria mi rimbalza.”
    Capita più spesso di quanto pensi. A volte basta insistere o chiedere la persona precisa. Se serve, possiamo aiutarti a scrivere la mail giusta.

Il riassunto vero: come muoversi senza perdere la pazienza

  • Informati sulle scadenze dell’università dove vuoi andare.
  • Contatta per tempo la tua università o scuola italiana.
  • Chiedi chiaramente cosa serve: modulo, tassa, traduzione, legalizzazione.
  • Se l’attestato che ti danno non basta, fammi sapere: può essere frustrante, ma ci sono spesso strade alternative.

Hai dubbi o sei bloccato?

Scrivici: non è una frase fatta, ci abbiamo passato tutti. Se sei perso tra fogli, timbri e mail, possiamo ascoltarti, aiutare con una call o mandarti il modello/bozza giusta da inviare. Non ti diciamo che è tutto facile e veloce, ma almeno non sei solo/a.

E se vuoi una mini-guida pratica (niente spam, niente promesse irreali), faccelo sapere. Siamo studenti prima di tutto, advisor poi.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto all'estero.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.