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Come ottenere il permesso di soggiorno per studenti in Olanda

Trasferirsi in Olanda per studiare richiede alcune pratiche burocratiche, anche per i cittadini europei, come la registrazione al comune e il permesso di soggiorno.

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Permesso di soggiorno per studenti in Olanda: come funziona davvero per chi parte dall’Italia

Trasferirsi in Olanda per studiare — che sia una laurea, un master o magari un semestre Erasmus — è una di quelle scelte che ti cambiano la vita. Ma, prima di perdersi tra biciclette, canali e nuova gente, c’è una faccenda un po’ meno romantica che merita attenzione: sì, la famosa questione del permesso di soggiorno.

“Ma sono cittadino europeo, serve lo stesso qualcosa?”

Questa è la domanda classica che ci fanno tutti all’inizio (e ammetto che anch’io ci speravo un po’ che la risposta fosse “no, zero burocrazia”). In realtà, se sei cittadino italiano e quindi UE, la trafila è effettivamente più snella rispetto ai ragazzi che arrivano da fuori Europa. Non devi chiedere un vero e proprio “visto”, però qualche passo da fare c’è comunque, soprattutto se pensi di fermarti più a lungo di qualche mese.

Le cose da fare appena arrivi (e NON solo)

Ecco quello che nessuno ti dice mai chiaramente, ma che alla fine ti serve sapere. Parliamo di esperienza vissuta, non di teoria.

  1. L’iscrizione all’università
    Prima cosa ovvia, ma fondamentale: devi essere iscritto (o comunque in via di iscrizione) a un’università o college riconosciuto in Olanda. Di solito, l’università ti guida un po’ nelle pratiche essenziali — però, attenzione, non tutte fanno tutto al posto tuo!
  2. Registrazione al comune (BRP)
    Questa è la parte che spesso frega: entro pochi giorni dall’arrivo (in alcune città basta una settimana, in altre ti danno più tempo), devi andare di persona al municipio (“gemeente”, come sentirai chiamarla da tutti) per registrarti nel BRP, che è praticamente l’anagrafe. Da lì ricevi il BSN, un codicino che userai per qualsiasi cosa, dalla sim al medico.
  3. Permesso di soggiorno (se rimani più di 3 mesi)
    Per chi rimane in Olanda meno di tre mesi, non serve nulla di più della registrazione al comune. Se invece il tuo corso è più lungo, bisogna chiedere un permesso di soggiorno tramite l’IND (l’ufficio immigrazione). Spesso è l’università stessa a fare da “sponsor” e ad aiutarti con la pratica, ma ti consiglio di non dare mai niente per scontato e di seguire passo-passo lo stato della richiesta.
  4. Cosa ti chiederanno
    Preparati a fornire:
    • la prova che sei realmente iscritto,
    • documenti che mostrano che puoi mantenerti economicamente (cifra aggiornata ogni anno, chiedici pure se vuoi dati precisi!),
    • assicurazione sanitaria valida in Olanda (no, la tessera sanitaria europea non basta sempre!),
    • un documento d’identità (va bene anche la carta d’identità elettronica, ma occhio alla scadenza).

Attenzione alle “trappole” amministrative

  • La registrazione al BRP è quasi sempre OBBLIGATORIA anche senza permesso formale. Se non la fai, rischi problemi con l’alloggio, la banca, il medico… insomma, la vita pratica si blocca.
  • Il permesso di soggiorno è legato all’università e al corso che hai indicato. Se cambi facoltà o ti trasferisci, avvisa subito sia l’IND che il comune, sennò finisci nei pasticci.
  • Tempi e costi NON sono uguali per tutti. Ogni città ha (ancora!) le sue regole, e anche le università hanno modi diversi di supportare gli studenti. La burocrazia olandese è più veloce che altrove, ma non aspettarti il teletrasporto.

“Ma allora posso lavorare?”

Sì, con alcune limitazioni. Le regole cambiano spesso: informati bene su quante ore puoi lavorare con un permesso di soggiorno per studenti, anche chiedendo direttamente all’università o a ex-studenti, se vuoi dritte reali e fresche.

Un paio di consigli “da dentro”

  • Inizia le procedure PRIMA di partire: sembra una banalità, ma ti assicuro che la metà dei problemi capita a chi parte pensando “ci penserò dopo”.
  • Tieni SEMPRE traccia di ogni passaggio, mail, ricevuta che mandi. Se qualcosa si inceppa — e ogni tanto succede — avere le prove aiuta a sbloccare qualsiasi situazione.
  • Sfrutta il supporto dell’università, ma non aver paura di chiedere a chi c’è già passato. Noi di Studey, per esempio, siamo nati proprio da quel bisogno di una guida reale, che non ti molli a metà strada.
  • Se ti accorgi che vuoi cambiare corso, ateneo o tornare indietro: fallo! Ma segnala tutto alle autorità, sennò il permesso diventa carta straccia.
  • Non sentirti “sotto esame” se hai paura o se sbagli qualcosa: capita a tutti, nessuno nasce esperto di burocrazia olandese.

Domande ricorrenti (quelle vere)

Devo davvero preoccuparmi anche se sono italiano?
Sì, ma non farti prendere dal panico. Devi solo registrarti e, se rimani più di 3 mesi, richiedere il permesso tramite l’università o direttamente all’IND.
Quanto tempo ci vuole per avere il permesso?
A volte basta qualche settimana, altre ci si perde un po’ tra scambi di documenti. Meglio non ridursi all’ultimo giorno: hai sicuramente cose migliori da fare che inseguire scartoffie.
Posso lavorare part-time?
Sì, ma con limiti precisi sul numero di ore. E devi sempre essere regolarmente registrato.
E se cambio corso o città?
Comunicalo subito all’IND e al BRP: le pratiche si aggiornano, così eviti problemi futuri.
L’assicurazione sanitaria europea basta?
Dipende. Per i primi tempi sì, ma poi molte università e autorità chiedono una polizza olandese dedicata. Conviene informarsi PRIMA di partire.

Non far finta che “va tutto liscio”: meglio un dubbio in più che una sorpresa dopo

Andare a studiare in Olanda è una scelta forte, e anche la burocrazia fa parte del gioco. Se qualche passaggio non ti torna, se ti sembra tutto troppo confuso (o troppo facile per essere vero!), chiedi. Non c’è domanda banale: tutti vorrebbero evitare una brutta esperienza o ritrovarsi bloccati per un modulo mai consegnato.

Se vuoi confrontarti con qualcuno che ci è passato — o anche solo scaricare l’ansia per un attimo — manda pure un messaggio o prenota una chiamata con i nostri mentor. Niente consulenze forzate, solo esperienza vera e la tranquillità di non essere soli.


Noi di Studey non promettiamo miracoli, ma, se possiamo risparmiarti uno dei nostri errori, lo facciamo volentieri. Dalla burocrazia al panico pre-partenza, ci siamo passati tutti: alla fine, è proprio questo che fa la differenza.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.