Ottenere il permesso di lavoro per studenti in UK: cosa sapere davvero (senza giri di parole)
Se stai pensando di studiare nel Regno Unito, probabilmente hai già sentito parlare delle mille opportunità “da sogno”. Però, una delle questioni più concrete che ci si trova a dover affrontare — soprattutto come italiani — è: “Posso lavorare mentre studio?” E dopo la laurea? Spoiler: sì, ma non è sempre tutto così semplice o automatico come sembra. Qui trovi tutto quello che avrei voluto sapere io al momento giusto, senza filtri e senza promesse impossibili.
Permesso di lavoro per studenti: come stanno davvero le cose
- Chi può lavorare? Se sei iscritto a un corso universitario full-time (niente part-time, purtroppo), puoi lavorare part-time durante il semestre e full-time solo durante le vacanze. Ma occhio ai dettagli.
- Quante ore? Il limite classico è 20 ore a settimana durante il periodo delle lezioni. È un limite fissato per legge, non da aggirare. Nelle vacanze accademiche puoi spingere un po’ di più e lavorare a tempo pieno, ma sempre controllando cosa c’è scritto sul tuo visto.
- Che lavori posso fare? Quasi tutto, tranne che il libero professionista (niente partita IVA, per capirci) e niente lavoro domestico a tempo pieno. Stage e placement collegati al corso di studi sono una categoria a parte: verifica sempre con l’uni e il futuro datore.
- E dopo la laurea? C’è il cosiddetto “Graduate Route”: se ti laurei in UK, puoi rimanere a lavorare lì fino a 2 anni dopo la fine della triennale/magistrale, o 3 se hai fatto un dottorato. Non c’è un limite di ore e puoi cambiare lavoro come vuoi.
- Cosa ti serve? Solo il visto Student (quello che fino a poco fa si chiamava Tier 4), non devi richiedere niente di separato per lavorare part-time. Ma leggi bene tutte le condizioni stampate sul visto e/o la BRP (la tessera plastificata che ti danno all’arrivo).
Il visto Student include già il permesso di lavorare?
Sì, non esiste un “permesso di lavoro” a parte per gli studenti. In pratica, se hai il visto Student su un corso full-time in un’università autorizzata, sei a posto per lavorare entro i limiti previsti. Ecco cosa fare, passo dopo passo:
- Iscriviti a un corso riconosciuto
Non tutti i corsi e non tutte le scuole sono uguali: verifica che il corso sia full-time e l’università compaia nell’elenco degli sponsor ufficiali — se hai dubbi chiedici così non sbagli. - Richiedi il visto Student
La procedura si fa online. Servono un’offerta di ammissione (la famosa CAS), le prove dei fondi economici e il certificato di inglese. Non è una corsa ad ostacoli, ma mette ansia a tutti, te lo assicuro. - Controlla bene le condizioni del visto
Quando ti arriva la BRP (Biometric Residence Permit), viene segnato se — e quante ore — puoi lavorare. Non dare per scontato che vada bene, controlla ogni volta. Se c’è qualcosa che non torna, contatta subito l’università o noi. - Rispetta le regole sulle ore
Non fare il furbo con i turni: se superi il limite rischi un sacco (letteralmente, anche il rimpatrio). Se hai problemi con gli orari (capita spesso con datori di lavoro che “spingono”), fatti aiutare a chiarire prima di accettare.
Dopo la laurea: che cos’è davvero il Graduate Route
Il Graduate Route, lanciato pochi anni fa, ti permette di rimanere in UK dopo la laurea triennale, magistrale o dottorato per provare a lavorare o cercare lavoro (e sì, anche cambiare più volte). È una bella occasione, ma ci sono alcune cose che molti sottovalutano:
- Devi fare domanda mentre il visto Student è ancora valido (non lasciar scadere la data!).
- Devi esserti laureato davvero, con tutte le carte in regola (niente certificati provvisori o esami mancanti).
- La richiesta si fa SOLO online, sul sito ufficiale Home Office — niente scorciatoie o "sponsor privati".
- Non serve che tu abbia già trovato lavoro quando fai domanda: puoi anche decidere di cercarlo dopo.
- Vale 2 anni per laureati, 3 anni per dottori di ricerca.
Gli errori che vediamo più spesso (tranquillo, ci siamo passati anche noi)
- Pensare che il permesso “arrivi da solo”: serve seguire le regole fino in fondo, niente furbate.
- Lavorare più ore del permesso: può sembrare una sciocchezza, ma è fra le cause principali di rifiuto o revoca dei visti.
- Non informarsi su idoneità del proprio corso o università alle Graduate Routes: sembra roba da nerd, ma in UK cambia ogni anno.
- Lasciar passare troppo tempo tra laurea e richiesta del Graduate Route: tempistiche strette, meglio muoversi subito.
- Confondere il lavoro standard con lo stage obbligatorio previsto dal corso: sono cose diverse con condizioni e permessi diversi.
Qualche consiglio pratico e onesto
- Se il lavoro part-time non basta come entrata, cerca corsi che prevedano placement retribuiti (occhio che non tutte le università li offrono di default).
- Pensa se vuoi davvero lavorare tanto mentre studi: il ritmo universitario UK, specie all’inizio, può sfiancare — non c’è nulla di male nel cambiare piani in corsa.
- Se ti accorgi che il sistema delle regole UK non fa per te, va benissimo aprire lo sguardo anche verso altri Paesi: scegli la rotta che ti fa sentire meno “sotto pressione”.
- Se ti senti perso nella burocrazia, non sentirti scemo: chiedi una mano, che sia a noi o agli uffici dell’università, nessuno nasce esperto di visti.
Domande che ci arrivano di continuo
Posso iniziare a lavorare subito dopo essere atterrato?
Di solito sì, basta che sia già attivo il visto Student e che tu abbia la BRP fisica tra le mani. Ma ogni tanto ci sono ritardi — avvisa il datore di lavoro!
Posso cambiare lavoro durante il visto Student?
Sì, niente “timbri” nuovi o comunicazioni complicate, ma resta entro i limiti fissati dal visto, anche se cambi mansione.
Se lavoro troppo, rischio davvero qualcosa?
Sì, rischi che ti revochino il visto. Non sono leggenda metropolitana; di solito lo scoprono grazie a controlli incrociati (buste paga, NIN, ecc).
Con il Graduate Route serve già avere un lavoro per restare in UK?
No, puoi anche solo cercarlo, ma muoviti subito con l’application dopo che ti sei laureato/a.
Lavorare e studiare in UK è una sfida, non solo per la lingua (che ci mette spesso alla prova) ma per una quantità di regole e piccoli trabocchetti che mandano in crisi anche i più organizzati. Se vuoi capirci qualcosa in più, se ti serve aiuto anche solo su un dettaglio apparentemente banale, scrivici o prenota due chiacchiere con qualcuno di noi: meglio una domanda in più che un problema evitabile dopo.
E se in questo momento ti sembra tutto ingarbugliato: respira, non sei solo. Ci sono passato anch’io, e ti assicuro che con gli strumenti giusti si sopravvive anche alle regole UK.
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