Iscriversi a un master negli USA dopo una laurea magistrale italiana: cosa sapere davvero (senza raccontarla troppo facile)
Parliamoci chiaro: pensare a un master negli Stati Uniti dopo la magistrale italiana affascina tanti, ma la strada non è proprio tutta rose e fiori. Vale la pena capire bene come funziona il processo, i punti delicati (anche quelli che spesso nessuno racconta) e dove si rischia di inciampare. Qui sotto trovi le informazioni essenziali, dritte da chi queste cose le ha vissute, senza filtri e senza magie.
Requisiti base: cosa serve davvero
- Titolo di studio
La laurea magistrale italiana di norma viene riconosciuta dalle università USA, ma ogni ateneo si riserva di valutare la corrispondenza. Non stupirti se qualche università ti chiederà altri dettagli o ti farà delle domande aggiuntive sulla tua carriera. - Inglese
Sì, serve un test. Il TOEFL o lo IELTS vanno quasi sempre bene, ma alcune università ammettono alternative (controlla sempre, i dettagli dipendono dal corso). E sinceramente: meglio allenarsi per tempo, perché con l’inglese accademico americano non si scherza, anche se “te la cavi già”. - Test aggiuntivi (GRE/GMAT)
Non servono sempre. Ci sono master che li chiedono e altri no. Verifica direttamente sul sito del corso che ti interessa. Evita di dare per scontato che “tanto fa tutto l’università”. - Documentazione
Prepara: diploma di laurea, transcript (meglio tradotti se non sono in inglese), certificati linguistici, lettere di referenza (docenti che ti conoscono DAVVERO, non quelli famosi ma anonimi), personal statement fatto bene.
Come impostare l’application (e cosa rischi di sbagliare)
- Scegli il corso e la destinazione con testa
Fidati: spesso si pensa solo alle grandi università, ma valuta bene programmi, possibilità di borse di studio, profilo dei docenti e l’ambiente. Non tutte le università “di nome” sono necessariamente giuste per te. Ogni master ha le sue regole (e non sempre sono soleggiate come sul sito vetrina dell’ateneo). - Raccogli tutti i documenti, con ampio anticipo
Non aspettare l’ultimo momento. Alcuni documenti richiedono lunghe trafile (per esempio le traduzioni ufficiali dei voti). Le referenze a volte vanno richieste con mesi di anticipo se i docenti sono impegnati. - Scrivi un personal statement che dica chi sei davvero
Più che un curriculum mascherato, è il punto in cui la tua storia, motivazione e il perché di quella scelta devono emergere. Niente superlativi vuoti: cerca di essere onesto e di spiegare cose che non può dire un voto sulla pagella. - Fai attenzione alle deadline e alle fee
Negli USA si ragiona mooolto con largo anticipo. Dimenticati la logica “vedo a luglio e decido per settembre”: molte scadenze cadono già tra novembre e gennaio dell’anno prima. Quasi sempre si paga una quota per inviare la domanda (application fee), raramente rimborsabile.
Dietro le quinte: dettagli che fanno la differenza
- Tempistiche vere
Per molti corsi serve iniziare TUTTO almeno 8-12 mesi prima. Dimenticarsi questa cosa vuol dire rischiare di dover aspettare un anno in più. - Visto da studente (F1)
Preparati a produrre tanti documenti: ammissione, prova fondi, assicurazione, appuntamento in ambasciata con colloquio in inglese... Non è un passaggio banale. Abbiamo visto tanti studenti perdersi nel labirinto dei visti: meglio non improvvisare (e, se hai dei dubbi, sentirsi con chi ci è già passato). - Costi veri
Le rette vanno da 20.000 fino a oltre 50.000 dollari l’anno (solo la tuition, senza vivere e senza voli). Poi c’è il costo vita, che a New York non è lo stesso di una città più piccola. C’è chi pensa “risolvo lì”, ma la verità è che da studente internazionale puoi lavorare solo part-time e solo in certi ambiti. Fai i conti con attenzione e informati bene sulle borse di studio, che non sempre coprono tutto. - Alternative possibili
Non è obbligatorio puntare subito agli USA. Altri paesi come UK, Olanda o Canada possono offrire percorsi più accessibili o adatti alle tue esigenze e budget. Valuta sempre cosa davvero ti serve, non solo cosa “suona bene”.
Errori classici (e come evitarli)
- Andare a caso senza supporto
Il sistema americano è molto diverso da quello italiano. Pensare “me la cavo da solo” va bene se hai molto tempo e pazienza, ma tra procedure strane e email che non tornano, capita spesso di perdere occasioni per piccole disattenzioni. - Personal statement raffazzonato
Molti ci mettono liste di voti o frasi fatte. No, serve parlare dei tuoi obiettivi, dubbi, difficoltà affrontate… insomma: la tua storia vera. - Dimenticare le deadline
Sottovalutare le scadenze, fare tutto di corsa o pensare di poter recuperare dopo, è il modo migliore per buttare una stagione. - Non fare bene i conti sui costi
Troppi studenti non mettono in conto spese vive, assicurazioni, libri, trasporti, e si ritrovano in difficoltà dopo. Meglio pianificare (e, se serve, ridimensionare).
Esperienze reali
Marco (27, Economia, Milano) sognava un master in finanza a New York. Per insicurezza, ha rimandato troppo la domanda e ha “bucato” le scadenze, dovendo ripetere un test linguistico l’anno dopo (con altri soldi spesi). Sara invece, con meno risorse ma più organizzazione, si è fatta aiutare fin da subito da una ex-studentessa che le ha corretto il personal statement, le ha segnalato una borsa per studenti EU e le ha evitato un errore su una traduzione. Oggi sta lavorando in un’azienda tech a Boston.
Senza favole: nessuno dei due ha trovato tutto facile, ma prepararsi bene ha fatto davvero la differenza.
DOMANDE FREQUENTI (che ci sentiamo chiedere spesso)
Serve davvero il GRE? | Non per forza. Dipende dal master: controlla sempre il sito ufficiale del corso, ti risparmi sorprese. |
Quando bisogna iniziare? | Prima possibile. Anche durante l’ultimo anno di magistrale, dai già un’occhiata alle università e raccogli info sui requisiti. |
Quanto costa un master negli USA? | Dipende tantissimo dal corso e dalla città: la forchetta va da 20.000 a più di 50.000 dollari l’anno, ma aggiungi vita, voli, assicurazioni… |
Si può lavorare mentre studi? | Sì, ma solo part-time e solo on-campus in genere, per non più di 20 ore/settimana. Fuori dal campus o post-laurea serve un visto differente. |
Se stai pensando seriamente agli Stati Uniti, sappi che non è una passeggiata: se prepari le cose con calma, ascolti i consigli di chi queste cose le ha vissute e chiedi aiuto quando serve, puoi davvero trovare la strada giusta per te (magari anche diversa da quella che avevi in mente all’inizio, ed è normalissimo così). Se hai dubbi pratici, domande scomode o solo bisogno di parlare con qualcuno che ci è già passato e non ti giudica: scrivici, anche solo per confrontarti. La risposta sincera, almeno, qui, non manca mai.
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