Iscriversi a un master nel Regno Unito dopo la laurea magistrale: guida sincera per studenti italiani
Se stai pensando di aggiungere un master nel Regno Unito al tuo percorso dopo una laurea magistrale in Italia, scommetto che hai già iniziato a fare domande su costi, scadenze, scartoffie, e magari ti sei già imbattuto in un po’ di confusione. Non sei solo. Ci siamo passati, abbiamo sbagliato, risolto, a volte fantasticato, altre ci siamo scoraggiati… e da queste esperienze nasce questa piccola guida “terra terra”, senza promesse miracolose — ma con consigli che avremmo voluto ricevere noi.
Capire come funziona davvero l’iscrizione
Un master in UK, normalmente, dura un anno (circa 12 mesi), quindi molto più concentrato rispetto a tanti percorsi italiani. Ti servono (quasi sempre) almeno la laurea triennale, ma la magistrale italiana è pienamente riconosciuta. In realtà, però, le regole non sono uguali per tutte le università e ogni master può avere le sue richieste: voto minimo di laurea, prerequisiti particolari, esperienze o esami specifici. Ti tocca davvero leggere le pagine ufficiali della singola università (anche se sì, sono spesso piene di inglese “burocratichese”).
I punti davvero importanti (e quelli che spesso saltano fuori solo dopo che hai già perso tempo):
- Requisiti accademici: sembra banale, ma controllalo per bene. Non limitarti a vedere se “accettano lauree italiane” in modo generico — ogni corso spesso pubblica i propri criteri. Se non trovi quello che ti serve, scrivere una mail (in inglese, anche se non perfetto va bene!) di solito funziona per chiarire.
- Documenti: ti chiederanno il certificato di laurea (meglio se tradotto ufficialmente), il transcript con gli esami e i voti, almeno una lettera di referenze (di solito da un professore), e il famigerato personal statement: la lettera motivazionale che tanto mette ansia perché non basta infilarci “sono una persona determinata e motivata”. Se ti serve una mano, chiedila: farsi correggere l’inglese, raccogliere idee sugli argomenti da inserire, evitare le 1000 frasi banali… aiuta.
- Iscrizione online: ogni università ha il suo sistema, qualcuno passa anche da UCAS Postgraduate (che è una specie di portale centrale). Prepara scansioni di tutti i documenti, occhio alle dimensioni dei file e ai formati richiesti (i portali amano bloccarsi all’ultimo passaggio). A volte c’è una tassa di application, a volte no.
- Le scadenze: su questo non scherzare. Sia perché i bandi chiudono presto (alcuni già a gennaio/marzo anche per corsi che partono in autunno), sia perché se ti riduci all’ultimo manchi occasioni o sei costretto a scegliere quello che resta.
- Inglese: il test di lingua spesso va preparato con anticipo. Ti chiederanno IELTS (Academic) o TOEFL con un punteggio specifico. Non basta “so parlare bene inglese” — serve il certificato. Solo in rarissimi casi (tipo, triennale svolta interamente in inglese) puoi essere esonerato.
Le vere fatiche (e cosa puoi aspettarti)
- Costi: qui bisogna essere onesti: il master nel Regno Unito costa parecchio, specie dopo Brexit. Le borse per studenti europei sono drasticamente diminuite, bisogna muoversi molto d’anticipo se vuoi provarci (università top spesso danno pochissimi posti con agevolazioni). Considera tasse, affitto, cibo, trasporti, visto. Ci sono prestiti privati (con molti “ma”) e qualche bando minore da cercare — ma non c’è la bacchetta magica.
- Burocrazia post-Brexit: il visto da studente ("Student visa") ora serve anche per gli italiani. Devi dimostrare di avere abbastanza soldi, fornire vari documenti e c’è da mettere in conto l’incognita dei tempi (e delle ansie da “ma mi accettano?”). Farsi un mini-piano per le scadenze, e anticipare tutto, aiuta a non impazzire.
- Errori classici: sì, anche studenti bravissimi si fanno bocciare l’application per dettagli all’apparenza irrilevanti: motivazione troppo generica, copia-incolla nelle lettere di referenze, o documentazione in formati sbagliati. O passi mesi aspettando un certificato che non arriva mai dall’università italiana. Capita. Chiedere aiuto, anche solo per un secondo parere, fa davvero la differenza.
Due storie vere (che magari ti suonano familiari)
Marco (ingegneria): dopo aver fatto tutto da solo, ha scoperto che mancava la traduzione certificata della pagella — risultato: domanda rimandata all’anno dopo.
Sara (psicologia): aveva mille dubbi sulla lettera motivazionale, si è fatta aiutare nella scrittura e ha fatto una simulazione del colloquio in inglese. È riuscita a preparare tutto con calma e ha ottenuto una borsa di studio (piccola, ma comunque una mano).
Studey: come possiamo entrare in gioco noi (e dove invece non possiamo promettere miracoli)
Qui ci piace essere chiari: non possiamo “garantirti l’ammissione” né farti ottenere una borsa solo perché collaboriamo con una certa università. Quello che possiamo fare è accompagnarti — dalla revisione dei documenti, alla scrittura del personal statement senza frasi da “manuale”, fino a orientarti su quali corsi si adattano davvero al tuo profilo, e come evitare spreco di tempo e soldi. Siamo passati anche noi per lo stesso percorso e ti aiutiamo a evitare i nostri errori.
Se ti serve solo una rilettura della lettera motivazionale o hai bisogno di capire a che punto sei rispetto ai requisiti, nessun problema: puoi scriverci anche solo per un confronto senza impegno. Non è tutto o niente.
Domande che ci fanno spesso
Mi serve sempre un certificato di inglese per iscrivermi?
Quasi sempre sì, e quasi sempre uno ufficiale tipo IELTS o TOEFL. L’unico caso in cui puoi evitare è se hai già un titolo di studi completamente in inglese. Se sei in dubbio: chiedici, possiamo aiutarti a capire la tua situazione.
Posso fare più domande insieme?
Di solito sì, puoi candidarti a più master contemporaneamente: una buona idea soprattutto se vuoi tenerti delle opzioni aperte, ma occhio alle scadenze che possono non combaciare.
Quanto costa davvero?
Dipende. La retta va da 10.000 a 20.000 sterline (o più), a cui aggiungere affitto, cibo, trasporti e visto. Non sono cifre “dimostrative”… preparati e valuta bene prima di partire.
Quando è meglio cominciare a muoversi?
Prima parti, meglio è. Sei mesi prima sono l’ideale, ma se hai già idee chiare, anche prima. Così hai tempo per preparare test d’inglese, documenti e risolvere gli imprevisti.
Se vuoi avere maggiori dettagli, magari su una singola università o capire che possibilità potresti davvero avere (o anche solo raccontarci i tuoi dubbi per vedere se sono gli stessi di chi ci è già passato), puoi scriverci o prenotare una chiacchierata con uno di noi.
Studey nasce da chi questa strada l’ha fatta davvero: non promettiamo tutto facile, ma non ti lasciamo da solo a perderti tra le pagine web o nell’ansia da deadline.
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