Perché proprio l’Olanda?
L’Olanda è una meta molto gettonata tra studenti italiani, e non solo per i suoi tulipani. L’offerta di master in inglese è ampia e spesso più accessibile rispetto ad altri paesi. Però c’è un “ma”: non basta una laurea italiana buttata lì per essere automaticamente ammesso, anche se il percorso sulla carta sembra lineare. Devi conoscere bene i requisiti e muoverti per tempo.
I requisiti: niente tranelli, ma occhio ai dettagli
- Laurea valida: devi avere almeno una triennale italiana, compatibile con il master che vuoi fare. Se punti a materie tecniche o business, spesso chiedono una base specifica (tipo almeno tot esami di economia per master economici, ecc.).
- Inglese certificato: la maggior parte dei corsi richiede un test ufficiale (IELTS, TOEFL). Il punteggio minimo cambia da corso a corso, quindi non “uno vale l’altro”. Niente scorciatoie: le università sono fiscali, anche di fronte a “cento” sul TOEIC o certificati diversi.
- I soliti documenti… più qualche extra: diploma di laurea (o una dichiarazione ufficiale se non hai ancora il foglio in mano), transcript degli esami, CV aggiornato (non il solito “modello Europass” senza anima, se serve chiedici un feedback reale), lettera motivazionale curata, e spesso referenze di professori.
- Domanda tutta online: in Olanda si fa tutto via piattaforma digitale dell’università. Non è difficile, ma bisogna farci attenzione.
I passi, uno dopo l’altro
- Scegli bene cosa e dove
Non limitarti ai ranking: guarda i corsi “dall’interno”, leggi i syllabus e cerca gruppi Facebook/Reddit di studenti che ci sono passati. Sembra banale, ma spesso si casca sulle aspettative e ci si trova iscritti a un master troppo teorico o pratico rispetto a come ce lo si aspettava. - Occhio alle scadenze
Le application chiudono anche sei-otto mesi prima dell’inizio corsi. Per l’Olanda, le partenze tipiche sono in settembre, ma alcune uni firmano anche a febbraio. Se vuoi bene organizzarti, tieni sempre un calendario con le deadline aggiornate (e imposta dei promemoria: lo dico per esperienza). - Prepara i documenti (e controllali bene)
Ti sembrerà una rottura, ma la differenza spesso è tutta nel dettaglio: una pagella non tradotta, una lettera motivazionale generica o troppo corta, referenze inviate last minute… Ne abbiamo visto di tutti i colori. - Invia la candidatura e paga la tassa
Purtroppo, quasi sempre le uni olandesi richiedono una fee non rimborsabile per la valutazione (dai 50 ai 100 euro circa). Fai la domanda solo quando hai davvero tutto a posto. - Aspetta la risposta… e occhio alle mail
Le risposte possono arrivare dopo poche settimane o mesi. Nel frattempo, alcune università potrebbero chiedere colloqui o info aggiuntive: non lasciarti sfuggire nulla (controlla la casella spam se usi mail “alternative”).
Cosa fare una volta ammesso
- Visto?
Se hai passaporto italiano, di solito non serve, ma ogni tanto cambiano norme. Dai comunque una controllata ai siti ufficiali (noi ti giriamo sempre le fonti aggiornate). - Alloggio: missione non impossibile, ma serve anticipo
Il mercato nelle città olandesi è parecchio competitivo. Siti come Kamernet o gruppi FB sono utili, ma richiedono tempo e forse un po’ di pazienza (e-mail di risposta dalle agenzie: a volte nulle, a volte venti in un giorno). - Assicurazione sanitaria
È obbligatoria per coprire le spese mediche e le università chiedono una prova all’immatricolazione. Occhio: non tutte le polizze italiane vanno bene. - Immatricolazione vera e propria
Per concludere, potrebbe servirti anche una certificazione originale o un versamento a saldo delle tasse di iscrizione. Non ti preoccupare, in genere non ti abbandonano nel limbo senza istruzioni.
Dove si nascondono i problemi veri
- Riconoscimento della laurea:
Qualche facoltà potrebbe chiederti una “convalida” (credential evaluation) della tua triennale. Di solito non è troppo complicato, ma prendi in conto tempi lunghi se occorrono traduzioni giurate o intervento di enti terzi. - Budget sottovalutato
L’Olanda costa meno di Londra o delle città americane, ma tra affitti, libri e vita nelle città universitarie l’esborso c’è. Fai bene i conti prima di partire: chiedi a studenti che vivono già là o cerca community online che parlino sinceramente di queste cose (sì, ci sono spese “a sorpresa”, tipo le bici da cambiare!). - Burocrazia e piccole scocciature
Anche se sei europeo, ogni università ha procedure diverse: meglio controllare due volte che tutto sia in ordine, piuttosto che rischiare di essere respinto per una svista. - I classici errori
- Allegare documenti non tradotti o scaduti
- Mandare application incomplete o “copia e incolla”
- Dimenticare la scadenza della tassa universitaria al momento del pagamento
Meglio l’Olanda o…?
Parlando chiaro, ogni paese ha le sue regole, costi e complicazioni. In Olanda la burocrazia è meno asfissiante rispetto al Regno Unito e non ci sono i test infiniti come negli USA (tipo GRE), ma anche qui serve tostarsi le mani. Il vero vantaggio è la quantità di corsi in inglese “davvero pensati per internazionali”, il contro potrebbe essere la ricerca casa e qualche iter un po’ macchinoso.
Una storia vera (senza filtri)
Marco, che dalla triennale in Italia è finito a studiare management ad Utrecht, racconta:
“Non ho avuto subito problemi con la lingua, ma la prima volta che ho tentato di farmi riconoscere tutti gli esami sono rimasto fregato: mancavano alcune traduzioni e una referenza non era stata letta dal prof perché era in italiano. Ho risolto solo rileggendo tutto insieme a un mentor (quello sì, mi ha letteralmente salvato l’application). Alla fine, sono felice della scelta, ma consiglio a tutti di non improvvisare. Il rischio di perdere un anno per una traduzione sbagliata è dietro l’angolo”.
In sintesi (senza venderti fumo)
Iscriversi a un master in Olanda partendo dall’Italia non è impossibile, ma neppure una passeggiata veloce. Devi informarti sui corsi (e sul perché certi master fanno davvero per te), tenere d’occhio le tempistiche e preparare tutto con attenzione. Non c’è una scorciatoia magica, ma puoi ridurre il rischio di errori se ti confronti con chi ci è già passato e non si limita a “scrivere il modulo”.
Se ti serve avere un occhio esterno, un parere reale sui documenti o vuoi parlare con qualcuno che questo viaggio l’ha fatto (anche con i casini annessi), trovi sempre qualcuno di noi a disposizione: rispondiamo senza “copioni aziendali” e cerchiamo di darti dritte pratiche, anche se a volte la risposta sarà semplicemente: “guarda, non esiste soluzione facile, però puoi provare così…”.
Domande che riceviamo spesso — risposte brevi e oneste:
- Devo chiedere il visto con un passaporto italiano?
In genere no, ma controlla aggiornamenti nel caso cambi la normativa. - Serve per forza l’IELTS?
La maggior parte dei master vuole l’IELTS Academic o il TOEFL; ogni corso però decide il suo punteggio minimo, quindi verifica sempre. - Posso mandare cento domande diverse per master diversi?
Sì, ma occhio ai costi di iscrizione e alla fatica: spesso è meglio puntare su pochi corsi mirati e preparare bene la candidatura. - Con quanto anticipo devo muovermi?
Almeno 6-8 mesi prima! Visti casi di studenti super preparati che hanno perso la deadline per una sciocchezza, meglio non rischiare.
Ultima nota (giuro!):
Studey non ti promette lo “sbarco in Olanda facile”, né ti dice che tutto è rose e fiori. Quello che possiamo offrirti sono le dritte di chi ci è passato, qualche mano tesa concreta e la sincerità di dirti dove le cose si fanno più toste. Se vuoi parlarne, o anche solo scambiare due dubbi senza impegno, noi ci siamo — anche dopo la lettera di ammissione, quando ci si sente più persi che mai.
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