Studiare all’università in Olanda: guida (vera) per studenti italiani
L’idea di buttarsi in un’università olandese sta prendendo piede tra gli italiani – sì, anche quelli pieni di dubbi come lo ero io prima di partire. Dall’esterno sembra tutto semplice: corsi in inglese, università rinomate, studenti internazionali ovunque. Ma quello che spesso non si dice sono le differenze reali, i dettagli burocratici, e le cose che non trovi nei post patinati su Instagram. Qui trovi una panoramica chiara, pratica, e senza filtri. Se ti serve la lista dei cliché, Google è pieno, ma se cerchi un racconto concreto, partiamo.
Com’è fatto il sistema universitario olandese?
La primissima cosa da capire: in Olanda non esiste “l’università” uguale per tutti. Esistono due strade principali – e non sono intercambiabili:
- Research Universities: qui si fa principalmente ricerca, ci sono corsi di laurea triennale (BSc/BA) e Master, ed è l’ambiente più simile a quello accademico “duro e puro”. Se vuoi fare ricerca, o magari puntare a un PhD o continuare all’estero, questa è la via migliore.
- Universities of Applied Sciences (Hogescholen): molto più orientate al “mondo reale”. I corsi (in inglese si chiamano spesso “Bachelor”, durano 3 o 4 anni) sono pieni di progetti, stage, simulazioni. Meno teoria, più pratica. Molti italiani finiscono qui pensando che “università è università”, poi si accorgono che non tutti i titoli hanno lo stesso peso dappertutto. Non è meglio né peggio, dipende da cosa cerchi.
Lingua: inglese o olandese?
Un’ansia comune: “Ce la farò davvero a seguire le lezioni in inglese?”. Nei corsi più internazionali la lingua standard è l’inglese, tant’è che sentirai raramente parlare olandese tra i tuoi compagni. Ma la verità è che i requisiti di lingua sono reali: senza IELTS o TOEFL al punteggio indicato dall’ateneo, non ti fanno nemmeno iniziare — e le università sono piuttosto inflessibili su questo punto (niente “ma ho un 8 in inglese al liceo”!).
Vuoi iscriverti a un corso in olandese? Serve certificazione, e qui la cosa si complica: imparare l’olandese da zero per accedere a un corso universitario è onestamente dura, soprattutto partendo dall’Italia.
Requisiti: cosa serve per candidarsi
Qui non esiste la mitica “pre-iscrizione universitaria” italiana. C’è invece StudyLink, una piattaforma nazionale in cui ti candidi per quasi tutte le università. Ti verrà chiesto:
- Diploma di scuola superiore (valido a livello europeo)
- Traduzioni ufficiali dei documenti, se richieste
- Certificato di lingua riconosciuto
- A volte lettera motivazionale, referenze, test specifici (dipende dal corso)
- Per alcuni corsi – soprattutto medicina, psicologia, economia – i posti sono super limitati e si entra tramite “lotteria” o selezione.
Tenete presente che la trafila della candidatura è spesso poco “user friendly” e fa venire un po’ di mal di testa la prima volta che ti butti. Molti studenti si bloccano sulla burocrazia e, onestamente, capita a tutti di perdere la pazienza.
E dopo? Il titolo olandese vale in Italia?
La risposta corta è: sì, in linea di massima. Il sistema segue i famosi crediti ECTS, e i titoli sono “riconosciuti”, ma (c’è sempre un ma) ogni singolo corso va valutato, soprattutto se vuoi tornare in Italia a lavorare subito dopo o pensi di iscriverti a una magistrale italiana. Consiglio spassionato: informati PRIMA, e assicurati che il percorso che scegli sia davvero compatibile con ciò che vuoi fare dopo. Non sempre le lauree “applied sciences” sono equivalenti a quelle di ricerca nei concorsi pubblici italiani, ad esempio.
Quanto costa davvero?
Le università pubbliche olandesi chiedono tasse annue più alte rispetto all’Italia, ma decisamente più basse rispetto a Regno Unito o USA. Parliamo, di solito, di circa 2.300 euro l’anno per studenti UE – cifra aggiornata per l’a.a. 2024/25, ma le cose cambiano spesso. I master spesso costano di più.
Poi ci sono i costi della vita: affitto (la vera nota dolente, soprattutto ad Amsterdam e Utrecht), trasporti, libri, spese quotidiane… In media, serve mettere in conto tra i 900 e i 1.200 euro al mese. Non ti spaventare: tanti si organizzano in appartamenti condivisi o partono dalle città meno battute dove la vita è più accessibile.
Borse di studio? Esistono, sia olandesi che italiane, ma spesso sono molto selettive e/o piccole rispetto al numero di richieste. Ci sono lavori part-time, specialmente in grandi città, ma non è scontato conciliare lavoro e studio, specie il primo anno.
La parte davvero complicata: la burocrazia e la vita quotidiana
- Registrazione in Olanda: appena arrivi, devi registrarti al comune (“gemeente”) e ottenere il BSN (una sorta di codice fiscale locale). Senza, niente conto in banca, niente assicurazione, niente vita regolare.
- Iscrizione all’università: processi a volte lunghi, soprattutto per traduzioni, scambio di documenti internazionali ecc.
- Sistemazione: trovare casa è uno degli stress principali. Purtroppo la domanda supera l’offerta e alloggi universitari non sempre bastano. Inizia presto e valuta tutte le opzioni (stanze condivise, studentati, associazioni studentesche).
Metodo di studio e rapporto con i docenti
Aspettati tanti lavori di gruppo, presentazioni, discussioni in classe. È tutto più interattivo rispetto alle lezioni “frontali” a cui siamo abituati. Serve autonomia: nessuno ti rincorre se non consegni, ma nessuno ti aspetta se resti indietro.
Problemi da non sottovalutare
Pensi che i primi mesi siano “fighissimi” come nei video dei campus? Non sempre. Più di uno studente si è sentito perso, solo, o intimorito dalla lingua. Le prime settimane sono dure, specie se pensi di non essere “all’altezza” – è normale, capita praticamente a tutti. Parlane, trova italiani che ci sono già passati, appoggiati alle community: aiuta.
FAQ veloci
- Serve il visto da italiano? No, ma ti serve registrarti in Olanda e fare tutti i passaggi legali.
- Bachelor olandese è come la triennale italiana? Più o meno, ma di solito dura 3 anni pieni pieni. I master durano 1 o 2 anni.
- Posso lavorare durante gli studi? Sì, con qualche limite se vuoi richiedere i benefit locali. L’inglese buono aiuta a trovare lavoro.
- Trovare amici è facile? Non sempre, specie fuori dalle grandi città. Ma tante università hanno associazioni e eventi per internazionali.
Conclusioni schiette
Studiare nei Paesi Bassi può essere una scelta intelligente – se sai cosa aspettarti davvero. Il sistema è aperto, la qualità c’è, ma le differenze con l’Italia sono marcate e i dettagli fanno la differenza tra una bella esperienza e un periodo di ansie. Non prendere nulla sulla fiducia, informati, chiedi, confrontati con chi ci è già passato.
Hai mille domande che restano sospese dopo aver letto tutto questo? È normalissimo. Puoi scriverci, raccontarci il tuo percorso, o semplicemente chiedere una chiacchierata con chi, anni fa, si è sentito esattamente come te. Senza filtri, senza promesse miracolose – solo con la realtà di chi la vive ogni giorno.
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