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Come funziona il sistema di application per master in USA

Scopri come funziona l'application per i master negli USA, i passaggi da seguire e gli errori comuni da evitare.

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Come funziona davvero l’application per i master negli USA – Guida (molto) pratica per studenti italiani

Se stai pensando di iscriversi a un master negli Stati Uniti, preparati a un percorso intenso e pieno di incognite… ma anche di grandi soddisfazioni, se fatto bene. Qui cerco di raccontarti come funziona il processo di application, che cosa serve davvero (senza giri di parole) e tutti i passi, errori e difficoltà reali che di solito si incontrano.

Che cos’è, in concreto, l’application ai master statunitensi?

Facendo “application” per un master negli USA, presenti la tua candidatura ufficiale a una o più università americane. Ma non è solo una compilazione di moduli: è una specie di lunga “autopresentazione” in cui devi dimostrare chi sei, cosa vuoi e perché dovrebbero sceglierti tra tanti. Dovrai raccogliere documenti ufficiali, metterti alla prova con test, raccontarti con sincerità (e meno retorica possibile), scrivere in inglese… insomma, metterci molto del tuo.


I passaggi fondamentali, senza filtri

  1. Scegliere università e corsi (con criterio)
    Non tutte le università USA sono “giuste”, e non devi scegliere solo in base al ranking. Chiediti: dove potresti crescere davvero? Qual è il focus del corso? Quanto costano le tasse (e la vita in quella città)? Meglio pochi tentativi mirati che dieci application fatte “a caso”.
  2. Verificare e preparare i test richiesti
    Per molti master il GRE è richiesto, ma non sempre. Alcuni corsi chiedono test specifici (ad esempio il GMAT per business). E l’inglese? Indispensabile TOEFL o IELTS – non basta dire “me la cavo”. Sembra banale, ma fai attenzione: alcune università vogliono il punteggio direttamente dall’ente che ha organizzato il test, non da te.
  3. Tradurre documenti e richiedere referenze
    Le università americane chiedono:
    • Pagella universitaria (transcript), tradotta da un professionista
    • Diploma di laurea triennale o dichiarazione equivalente
    • CV dettagliato
    • 2-3 lettere di referenza (professori, datori di lavoro, chi ti conosce bene)
    • Uno o più “personal statement” (in cui ti racconti e spieghi perché vuoi quel master, proprio lì)
    Non tutti questi passaggi sono facili, soprattutto trovare referenze autentiche e persone che possano davvero parlarti bene.
  4. Application vera e propria
    Ogni università ha il suo portale online. Troverai decine di moduli da compilare, domanda per domanda (“spiega qui un tuo fallimento”, “cosa farai fra 5 anni”, “descrivi il tuo lavoro di tesi”…). Occhio: serve molta pazienza, e spesso la tax di application va pagata ad ogni ateneo (e può essere salatina).
  5. Scadenze (da prendere sul serio)
    Le deadline per i master USA sono ferree, spesso tra dicembre e febbraio dell’anno prima. Arrivare tardi o con un documento mancante equivale spesso a un “no”, senza discussioni. Meglio essere paranoici che superficiali qui.
  6. Colloqui e attese
    Non sempre li richiedono, ma se arriva la chiamata per un video-interview, preparati. Potresti dover parlare del tuo percorso, dei motivi di scelta o delle tue debolezze (e non ti conviene bluffare). Dopo l’application, potresti aspettare mesi per una risposta – non è insolito.

Studey: come entra in gioco (e su cosa non mettiamo la mano sul fuoco)

Studey esiste proprio perché, anche noi, da ex studenti, ci siamo persi più volte in questo percorso. La differenza? Non ti promettiamo miracoli, ma possiamo fare davvero la differenza su:

  • Revisione puntuale di statement, CV, lettere (niente frasi fatte, solo cose vere e personali)
  • Dritte pratiche sulle scelte di università e corsi (compresa la parte finanziaria: se non te la puoi permettere, meglio saperlo subito)
  • Consigli su quali test servono davvero, senza perdere mesi su esami inutili
  • Confronto reale con chi ha studiato negli States ed è passato per le stesse ansie – compreso chi è stato scartato (e ha ricominciato)
  • Supporto se la burocrazia ti stressa (traduzioni, invii, verifiche, proroghe: noi ci passiamo ogni anno)

Nessuna promessa vuota: non abbiamo “la bacchetta magica”, ma se qualcosa non lo sappiamo, te lo diciamo subito. E non tutte le università USA sono perfette per ogni studente – ti aiutiamo anche a mollare se non è la tua strada.


Ostacoli veri (in cui ci siamo “schiantati” anche noi)

Costi
Le cifre sono alte (application fee, viaggi, test standardizzati, traduzioni ufficiali…). Non c’è da girarci intorno: va fatto un piano e bisogna valutare se e quando chiedere borse di studio – che non sono affatto automatiche.

Lingua
Parlare e scrivere in inglese “scolastico” non basta, specie quando ti giochi tutto con la lettera motivazionale. Va bene anche ammettere che è difficile, e si può migliorare solo praticando.

Tempi
Non lasciare tutto all’ultimo secondo. Idealmente serve un anno di preparazione vera, specie per i test tipo GRE e TOEFL che si tengono in date diverse e richiedono mesi di studio.

Burocrazia e panico
Buste perse, allegati errati, siti in crash, moduli non riconosciuti da qualche ufficio: sono l’incubo di tutti. Non tutto fila liscio mai davvero – la differenza è reagire in fretta.


Alcune domande che ci fanno spesso

Serve per forza il GRE?
Dipende dalla facoltà. In alcuni corsi è richiesto, in altri è facoltativo o addirittura inutile. Chiedici pure, possiamo aiutarti a controllare.

Ha senso candidarsi anche senza voti “da fuoriclasse”?
In buona parte dei casi sì, se sai raccontare bene il tuo percorso, motivando le scelte e valorizzando le esperienze extra-academiche (lavori, volontariato, ecc...). Ma ogni storia fa storia a sé.

Quanto tempo prima bisogna muoversi?
Almeno un anno prima della data di eventuale partenza. C’è chi inizia anche prima se vuole provare più application in parallelo.

Application “diretta” o tramite piattaforme?
Oggi quasi tutte le universitá permettono l’application online direttamente. Esistono piattaforme centralizzate, ma il vantaggio cambia da corso a corso; a volte la modalità “tradizionale” offre più controllo.


In sintesi: chi te lo fa fare?

Non vogliamo mentire: studiare un master negli USA non è per tutti. È un impegno tosto, può essere fonte di tanta ansia e non è “l’America dei film”. Studey è qui per aiutarti a scegliere davvero pensando a TE e non al “mito” dell’università straniera: solo così si parte per le ragioni giuste.

Se vuoi parlarne con qualcuno che non prova a convincerti a tutti i costi, ma ti racconta anche cosa non ha funzionato nel suo percorso, siamo qui. Puoi mandarci tutti i dubbi del mondo, senza impegno – e, se vuoi, possiamo fare insieme un check della tua situazione. A volte si scopre che esistono altre strade (più semplici, o più adatte a te). Nessun rimpianto.


Studey nasce da ex studenti che hanno superato (con fatica) queste stesse sfide. Niente favole, solo consigli, aiuti e verità – che a volte fanno fare scelte migliori. Se vuoi parlarne davvero, ci trovi qui.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.