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Come funziona il sistema di application per bachelor in Irlanda

Studiare in Irlanda richiede di affrontare un sistema di application centralizzato complesso, con scadenze rigide e requisiti specifici da rispettare con attenzione.

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Andare a studiare in Irlanda: come funziona davvero l’application per il bachelor

Se stai pensando di iscriverti a un corso di laurea (bachelor) in Irlanda, scommetto che in giro trovi decine di guide “veloci” o promesse su quanto sia tutto semplice. In realtà, come spesso succede quando ti muovi da un paese all’altro, ci sono cose che sembrano facili solo sulla carta. Ecco, qui proviamo a raccontarti come funziona davvero il sistema di application per il bachelor in Irlanda, senza statistiche inutili né slogan. Solo cose che servono.


Il sistema centralizzato: il CAO (Central Applications Office)

Partiamo dal punto principale: quasi tutte le università pubbliche e molti college in Irlanda usano una piattaforma unica, il CAO (Central Applications Office). Non funziona come UCAS in UK, però l’idea di fondo è simile: fai un solo profilo, carichi i tuoi documenti, scegli fino a dieci corsi (sì, dieci!), segui tutte le comunicazioni da lì.
Le iscrizioni aprono di solito in autunno (novembre), e la prima scadenza importante cade a inizio febbraio, anche se ci sono poi fasi successive (ma perdere la prima ti complica parecchio la vita).


Come si fa davvero l’application – le tappe chiave (e un paio di ostacoli tipici)

  1. Registrazione e scelta corsi
    Ti iscrivi al sito CAO, paghi una fee (modesta, sui 40-50 euro). Qui la prima domanda che ci fanno tutti: “Posso cambiare idea dopo aver inviato la lista?”
    Sì, MA solo entro certe scadenze (una finestra a maggio/giugno, di solito). L’ordine dei corsi è fondamentale: il sistema ti offre il posto disponibile col punteggio più alto e che metti più in alto nella lista.
    Questo significa, per esempio, che se indichi Medicina come prima scelta e Business come settima, il sistema prova prima su Medicina. Se non hai i punti, controlla la seconda, e così via.
  2. I requisiti: diploma e inglese (qui vale essere onesti)
    Serve un diploma di maturità riconosciuto, con un certo punteggio. Ma il modo in cui i voti italiani vengono “letti” in Irlanda non è così trasparente: ogni università converte, spesso con regole non proprio intuitive. Per intenderci: un 75/100 al liceo può darti accesso a certi corsi, a Medicina di solito serve molto di più.
    Serve il certificato di inglese: IELTS richiesto quasi sempre, punteggio minimo in base al corso (spesso 6-6.5). Piccola nota reale: molti pensano di poter “recuperare” dopo l’application, invece bisogna prevedere tempi e scadenze, soprattutto per sostenere l’esame d’inglese.
  3. Documentazione variegata e poco standardizzata
    Alcuni corsi vogliono anche portfolio (soprattutto Design, Architettura…), altri test di ammissione. La lista dettagliata si trova solo sui siti dei singoli corsi: qui Studey spesso aiuta chiarendo esattamente cosa serve, perché sbagliare un documento può davvero far saltare la candidatura (sì, succede).
  4. La valutazione delle domande
    CAO lavora a punteggi — niente lettere di motivazione all’inglese, o colloquio…tranne che in alcuni corsi specifici. Tutto gira intorno ai risultati scolastici: più alto è il tuo “score” (convertito dal voto di maturità o dai singoli esami per certe materie), più possibilità hai. Sembra semplice, ma molti italiani restano fregati su questa conversione (soprattutto chi esce da un percorso scolastico non standard).

Le alternative (per chi non si riconosce nelle regole standard)

  • Applicazione diretta: Alcune università private permettono la candidatura senza passare dal CAO, ma sono eccezioni e spesso costano molto di più.
  • Foundation year: Se il tuo inglese non è abbastanza alto, o hai lacune in alcune materie, puoi valutare un anno preparatorio. Non è la scelta per tutti, ma può davvero evitare di buttare via un anno universitario tentando il salto nel vuoto.

Cosa può andare storto (e cosa vedere in anticipo)

  • Tempistiche rigide: Il CAO non offre molta flessibilità. Perdere le scadenze vuol dire davvero aspettare l’anno dopo. Non esistono “rientri” miracolosi.
  • Punteggi poco chiari: Domande ricorrenti: “Ma il mio 80 in Italia quant’è in Irlanda?” Purtroppo non c’è una formula pubblica sempre uguale, quindi conviene sempre farsi aiutare per fare i conti prima.
  • Corsi super richiesti: Medicina, Psicologia, Computer Science – qui la concorrenza vera si fa sentire e la soglia di ammissione si alza. Meglio avere alternative messe in ordine realista.
  • Costi & burocrazia: Non è l’UK, ma anche qui tra tasse universitarie, iscrizioni, documenti per il visto (se vieni da fuori Europa), affitti — bisogna saperlo in anticipo. Vedere i costi reali ti aiuta a non avere sorprese.

Qualche storia vera (non tutto va liscio... ed è normale!)

Quando Marco ci ha scritto, ci ha detto: “Pensavo bastasse inviare il mio diploma e scegliere i corsi che mi piacevano. Non avevo capito come funzionasse la conversione voti… e quasi sbagliavo tutto.”
Oppure Sara, che dopo un primo tentativo andato male per l’inglese, ha deciso di prendersi un Foundation Year prima di riprovare: “Così sono arrivata più tranquilla, e mi sono anche fatta amici prima del vero e proprio bachelor.”


Domande che ci arrivano spesso

Quando conviene iscriversi al CAO?
Appena aprono le candidature — meglio non rischiare l’ultimo minuto. Se ti muovi a gennaio sei ancora in tempo, ma occhio a chiuderla entro febbraio.
Che certificati di inglese servono?
Quasi sempre serve IELTS, livello almeno 6.0 (alcuni corsi, pure 6.5). Fai il test con anticipo!
E se mollo tutto, perché mi spavento?
Nessun dramma. Puoi sempre rimandare, cambiare idea, ricalibrare la scelta. Meglio prendersi il tempo che serve, invece di buttarsi e poi pentirsene.
Posso candidarmi senza CAO?
Per le università tradizionali di solito no. Solo alcune private — ma occhio a leggere bene costi e procedure, sono davvero molto diverse.

In sintesi (ma niente favole)

Il sistema di application per il bachelor in Irlanda è ben organizzato, ma non è proprio “user friendly” per chi arriva dall’Italia e non ne sa nulla. Ci sono regole, scadenze che non perdonano, conversioni di voti spesso poco chiare, e sì, qualche volta ci si perde nella burocrazia.
Tutto superabile, se ti informi bene, pianifichi i documenti e hai qualcuno che ti fa da specchio (e non ti dice solo quello che vuoi sentirti dire). Con o senza Studey, scegli sempre persone che ti dicano le cose come stanno: niente illusioni, niente promesse facili. Meglio sapere in anticipo cosa aspettarsi. E se vuoi raccontarci i tuoi dubbi o ricevere qualche consiglio pratico su misura, basta scriverci: qui niente risposte automatiche, solo chi c’è già passato.

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