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Come funziona il Foundation Year in Olanda

Il Foundation Year in Olanda è un anno propedeutico che aiuta gli studenti a colmare lacune prima di affrontare un corso di laurea.

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Foundation Year in Olanda: che cos’è davvero, come funziona e quando (non) conviene

Quando si pensa all’università in Olanda spesso ci si immagina un mondo di opportunità, corsi internazionali e città super vivibili. Poi però ci si scontra con la realtà dei fatti: i requisiti per entrare non sempre sono quelli che abbiamo noi in Italia. E per chi magari dopo la maturità si trova con un livello d’inglese non perfetto, o dubbi su come funziona il sistema olandese, la strada sembra già in salita.

Ecco dove entra in gioco il famoso Foundation Year. Non è la bacchetta magica, ma può essere una soluzione concreta per chi sente di avere (ancora) qualche gap da colmare.

Partiamo dal principio: che cos’è davvero il Foundation Year?

Non c’è da girarci intorno: il Foundation Year è un anno aggiuntivo, propedeutico, pensato per prepararti all’ingresso in un corso di laurea in Olanda. Lo fanno di solito studenti che:

  • Hanno il diploma, ma magari non il voto “giusto” o gli esami richiesti per entrare direttamente.
  • Vogliono rafforzare l’inglese e familiarizzare con un sistema universitario molto diverso dal nostro.
  • Sentono di non essere pronti ad affrontare subito le materie e il livello richiesto da un bachelor o un master là.

È uno “scalino” che ti aiuta ad arrivare alla triennale (o al master) con più strumenti in mano. Perché sì, il salto dalla scuola italiana all’università in Olanda non è sempre morbido.

Cosa succede concretamente durante il Foundation Year?

Te lo dico subito: non è un anno “di vacanza”. Ecco in cosa consiste, senza fronzoli:

  • È un anno accademico a tutti gli effetti, full-time, con lezioni (in inglese), esercitazioni, project work e – quasi sempre – un esame finale o una serie di valutazioni.
  • Ogni università organizza il Foundation Year a modo suo: ci sono corsi più orientati a economia, altri a scienze, altri ancora alle arti.
  • Serve almeno un inglese “intermedio” (ma tranquillo: se non sei madrelingua, nessuno si aspetta la perfezione).
  • Alla fine, se superi tutte le prove, accedi al corso di laurea scelto senza test d’ingresso ulteriori.
  • I costi variano parecchio: partono generalmente da 5-7.000 euro (a volte meno, a volte di più). Non sono bruscolini, è vero, ma può diventare un investimento utile se poi ti sblocca la porta all’università dei tuoi sogni.

Ma vale la pena farlo? Non sempre.

Parliamoci chiaro: il Foundation Year è utile solo se ti serve davvero.

  • Se il tuo inglese è già solido e hai un buon voto di maturità, magari puoi saltarlo del tutto e risparmiare soldi e tempo.
  • Se invece qualche “tallone d’Achille” ce l’hai – ad esempio ti manca la preparazione in una materia-chiave oppure con le scadenze e l’organizzazione fai ancora fatica – questo percorso può farti arrivare molto più preparato.
  • Calcola anche la fatica: è un anno DI STUDIO vero, non un parcheggio. Il rischio di “diluirsi” e perdere motivazione c’è.

Cosa bisogna sapere prima di iscriversi?

Questa è la parte meno da brochure e più da amici che ci sono già passati:

  • Non tutte le università olandesi offrono il Foundation Year allo stesso modo. Alcune hanno programmi meglio strutturati, altre sono più improvvisate – informarsi è fondamentale.
  • Il passaggio automatico non esiste: si entra al corso di laurea solo se si superano le prove. Non basta “aver fatto presenza”.
  • Un Foundation Year può aiutare tantissimo per inserirsi anche dal punto di vista sociale: impari il metodo, conosci persone, sfoltisci subito paure e ansie, anche se a volte i primi tempi sono tosti.
  • Se invece vuoi solo “prendere tempo” e non sei pronto a investire un anno e risorse, è meglio migliorare il tuo inglese intensivamente prima, magari con corsi mirati – evitare l’anno extra, quando possibile, non è scandaloso!

Esperienze vere: la parola agli studenti

Marco, ora è al secondo anno di International Business a Utrecht:

“Avevo un voto di maturità non sufficiente e zero esperienze fuori casa. Il Foundation è stata la mia palestra: l’inglese all’inizio era una sofferenza, ma ho imparato ad arrangiarmi e superare la paura. Senza, credo avrei mollato.”

Sara invece ha capito dopo, e non si fa problemi a raccontarlo:

“Ci sono entrata subito pensando che fosse l’unico modo, ma in realtà avrei dovuto puntare su un corso intensivo di inglese a casa e fare domanda l’anno dopo. Alla fine sono rimasta soddisfatta, però valuta sempre se ti serve davvero o se puoi arrivarci per altra strada.”

Risposte rapide alle domande più comuni

Tutti gli italiani devono fare il Foundation Year?
No, molti studenti con un buon diploma, i giusti requisiti e una certificazione d’inglese possono entrare direttamente. Verifica sempre i requisiti della singola università.

Serve già un livello alto di inglese?
Dipende dal programma, ma di solito serve almeno un livello B1 o B2. Alcune università offrono però un supporto linguistico anche durante il Foundation.

Foundation Year e Pre-Master sono la stessa cosa?
Sono simili, ma il Foundation è pensato per chi vuole accedere a un Bachelor, il Pre-Master per chi ha già una laurea e cerca l’accesso a un Master.

Quanto costa e come si paga?
Le cifre cambiano da università a università. Occhio alle scadenze e alle modalità di pagamento: informarsi per tempo ti evita sorprese.

Il Foundation Year garantisce sempre l’accesso?
No, l’accesso al corso di laurea dipende dal superamento degli esami e degli obiettivi. Nessuna garanzia automatica.

Quindi, Foundation Year: sì o no?

Non esiste una risposta uguale per tutti. Chiediti:

  • Sto scegliendo questa via per necessità reale (lacune scolastiche, inglese, insicurezza sul sistema)?
  • C’è un’alternativa? (corso di lingua, gap year mirato, altro…)
  • Sono pronto a metterci l’impegno che ci vuole senza illusioni?

Noi di Studey l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle — chi l’ha fatto può raccontarti sia di quanto sia stato difficile il primo semestre, sia del primo vero amico conosciuto durante una lezione di gruppo, o delle mille domande burocratiche tradotte con Google Translate.

Se hai dubbi, davvero: chiedi. Nessuna domanda è troppo banale, perché spesso sono proprio le piccole paure che fanno la differenza tra un’esperienza andata bene e una andata male.

Se vuoi confrontarti con qualcuno che ci è già passato, o semplicemente hai bisogno di capire se questa opzione ha senso per te, trovi Studey a disposizione ogni giorno. Niente risposte preconfezionate, solo storie vere e consigli su misura.

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