Studiare inglese in Australia: tutto quello che avrei voluto sapere prima di partire
A volte, tra le mille opzioni, l’Australia spunta fuori come la terra promessa per imparare davvero l’inglese. È lontana, vera, multiculturale, ti costringe un po’ a “buttarti”. Però non è una meta “facile”, né dal punto di vista dei costi né di quello emotivo/logistico. Provo a raccontarti tutto troppo spesso taciuto su questa scelta, con qualche spunto pratico che avrei voluto avere quando ci sono passato.
Perché proprio l’Australia?
Sui motivi “ufficiali” li avrai già letti ovunque: scuole top, ambiente internazionale, gente da tutto il mondo, English everywhere. Tutto vero, sì, ma tutto quello che conta succede ai margini: impari davvero perché sei continuamente fuori dalla comfort zone. In Borsa o a lezione, ma anche a fare la spesa, a ottenere la SIM, a parlare con il coinquilino coreano alle 2 di notte. Conta tanto anche lo spirito pratico delle scuole: le lezioni sono spesso molto interattive, niente monologhi infiniti.
Ma ci sono prove da mettere in conto — e non sono poche.
Tipi di corsi: cosa vuol dire “General”, “Business”, “Academic”?
Il menù di corsi è lungo:
- General English: ottimo se parti da basi scolastiche o vuoi sentirti più sciolto nel parlare e capire.
- Academic English: serve se pensi a un’università australiana o a superare esami come IELTS/TOEFL.
- Business English: è per chi vuole lavorare in ambienti più formali, business meeting, ecc.
- Intensivi/part-time: qui conta più la costanza del tipo di corso, per essere sinceri. Attenzione: i corsi ufficiali sono quelli CRICOS — senza, niente visto studente.
Se hai un dubbio sul corso, chiedi sempre di farti fare (o rifare) una valutazione del livello prima di decidere. Partire troppo basso (o troppo alto) è la ricetta per perdere tempo e soldi.
Burocrazia, visti e documenti: la parte meno Instagrammabile
Arrivare con un passaporto europeo facilita un po’ le cose, ma non si scappa dal visto (quello da studente — subclass 500 — se stai più di 3 mesi). Serve:
- Iscrizione a una scuola accreditata
- OSHC, cioè l’assicurazione sanitaria australiana (senza non ti danno il visto, punto)
- “Prove” che puoi mantenerti lì: fondi, forse pagella, a volte lettere motivazionali (e qui i famosi personal statement…)
- Avere tutto in ordine: anche solo un documento mancante può rallentare tutto di settimane, non scherzo.
Molte persone pensano "faccio tutto online, tanto è semplice": la realtà è che c’è sempre qualche dettaglio che sfugge, magari banale ma decisivo.
Ma quanto costa davvero?
Non c’è una risposta sola, perché ogni città è un mondo a sé. Però, per farti un’idea:
- Tasse scolastiche: dipende da durata, scuola e corso. Da 200/300 euro a settimana per le scuole più economiche; molto di più per altri corsi o città grosse.
- Alloggio: la vera spesa. Homestay? Sei tra i 220 e i 300 AUD a settimana. Appartamento condiviso? Forse meno, ma bisogna cercare. Occhio che le immagini “residenziali” delle scuole spesso non sono veritiere.
- Visto e assicurazione: mettici qualche centinaio di euro solo di documenti.
- Vita lì: trasporti, cibo, telefono, libri… L’Australia non è economica — e non puoi sognare di “lavorare per pagarti tutto”, almeno non all’inizio.
Fare un conto vero e aggiornato aiuta a evitare sorprese: e qui, se vuoi, possiamo aiutarti a mettere tutto nero su bianco.
Le sfide (quelle che nessuno vuole raccontarti davvero)
- Solitudine e distanza: Il fuso orario è un muro vero. Settimane senza parlare coi famigliari “dal vivo”. Niente giri a casa per una festa, men che meno per un weekend.
- Adattamento: Clima diverso (fa freddo anche lì, credimi…), abitudini nuove, cibo che non ha nulla a che vedere con l’Italia (a parte qualche pizza strana).
- Burocrazia: Ogni piccolo errore (nella richiesta del visto, nei documenti, nell’assicurazione) può portare a ritardi o problemi grossi. E risolverli da lontano non è affatto semplice.
- Lavorare: Puoi lavorare fino a 40 ore ogni due settimane, sì. Ma il mercato è competitivo, un inglese “così così” limita tanto, e conciliare lavoro e studio non è una passeggiata: ci vuole tempo, pazienza e… spesso un po’ di fortuna.
Alternative: perché, a volte, l’Australia NON è per tutti
Onestamente? L’Australia non “funziona” per chiunque. Se hai solo poche settimane o budget davvero limitato, magari Regno Unito, Irlanda, Malta o Canada possono offrire un’esperienza comunque valida, con meno ore di volo e costi più gestibili. Ci sono anche scuole più piccole, magari meno “glam”, ma più personalizzate. Il punto è: scegliere la soluzione più adatta a te, non quella più “modaiola”.
Storie vere, errori veri
- Sara: è partita “alla cieca”, non ha fatto test di livello pensando andasse bene così: si è ritrovata in una classe troppo facile, le settimane in Australia sono passate senza imparare quasi nulla di nuovo.
- Marco: ha fatto le application da solo ma si è perso nei dettagli del visto. Gli è mancata l’assicurazione giusta: trafila di settimane, voli cambiati e costi che sono quasi raddoppiati.
- Chi pensa di lavorare subito (praticamente tutti!): I primi lavori che si trovano sono spesso molto “basic” (bar, ristoranti, pulizie). Se non parli già bene, difficile salire di livello. Si rischia di tornare con pochi soldi e con poco nuovo da aggiungere al CV.
FAQ (domande oneste da fare prima di partire)
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Serve l’IELTS per andare a fare un corso di inglese?
Per la maggior parte delle scuole, no. Serve però fare un test di livello per essere messi nella classe giusta. L’IELTS serve solo se punti a università o corsi specifici. -
Quanto tempo ci vuole davvero per il visto?
La media? 3-6 settimane, ma dipende anche dagli errori che si fanno (più sono, più si allunga). Il consiglio è partire MORALMENTE preparati a qualche intoppo. -
Ma posso lavorare mentre studio?
Sì, ma le ore sono contate e l’offerta di lavoro dipende molto dal tuo inglese, oltre che dalla città e dalla stagione. Non ti aspettare di pagarti l’esperienza solo così, almeno nei primi mesi.
Conclusioni schiette
Studiare inglese in Australia è una sfida, non una vacanza. Può farti crescere — tanto — ma solo se la prepari con cure e aspettative realistiche. Se vuoi farti un’idea vera di cosa serve, a chi chiedere, come evitare guai burocratici o semplicemente vuoi parlare con chi c’è già passato (anche per sentire “i contro”, non solo i “pro”), noi ci siamo. Nessuna promessa impossibile, solo risposte (e consigli) “terra terra” basati su esperienze vere.
Se hai dubbi o vuoi vedere se questa follia australiana fa davvero per te, scrivici: magari ti aiutiamo a evitare qualche passo falso, magari trovi la soluzione più adatta (fosse anche un’altra destinazione!). L’importante è che sia la TUA scelta, con tutti i pro e contro sul tavolo.
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