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Come scegliere tra scuola privata e pubblica all’estero

Scegliere tra scuola pubblica e privata all'estero richiede una fondamentale riflessione su obiettivi, budget e modalità d'integrazione nella cultura locale.

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Scuola pubblica o privata all’estero? Una guida schietta per chi parte dall’Italia

Quando decidi di studiare fuori dall’Italia, una delle prime scelte è proprio questa: scuola pubblica o privata? Se cerchi una risposta secca, non la troverai qui. Anzi, partiamo proprio da questo: non c’è una scuola “giusta” per tutti, e tante cose dipendono dalla tua storia, dai tuoi obiettivi e da cosa puoi/vuoi permetterti, sia di testa che di tasca.

Dimentica le pubblicità tutte sorrisi: qui proviamo a mettere sul tavolo pro e contro senza fare finta che sia tutto facile. Che tu sia uno studente (spaesato o intraprendente) o un genitore preoccupato, questa guida è per te.


Ma nella pratica, cosa cambia tra pubblica e privata?

Scuola pubblica

  • Di solito — ma non sempre — costa meno (occhio ai Paesi, ci sono sorprese).
  • Frequentata soprattutto da studenti locali: l’immersione nella lingua e nella cultura è quasi garantita (lo shock iniziale pure).
  • I programmi sono standard dello Stato, quindi hai la certezza che il titolo sarà riconosciuto, ma verifica sempre — soprattutto quando pensi già all’università.
  • Più studenti in classe, meno attenzione “su misura”. Non impossibile, ma va detto.
  • Qualità e servizi possono essere variabili: da scuola a scuola, da città a città.

Scuola privata

  • Costa di più, di solito parecchio. Però non tutte sono super-esclusive: ci sono anche realtà più abbordabili, specie in Paesi meno cari.
  • Spesso curricula internazionali (International Baccalaureate, British A-levels, ecc.) e ambiente molto più “globale”, con studenti che arrivano da ogni Paese.
  • Classi più piccole, molta attenzione al singolo, spesso tutor dedicati e supporto linguistico vero.
  • Le attività extra, la cura degli spazi, il networking: spesso sono il “plus”.
  • Però… occhio a non mitizzare: una scuola privata non trasforma nessuno per magia, e non è detto che sia più stimolante per tutti.

Come scelgo davvero? Cosa devo guardare OLTRE i siti delle scuole?

  1. Dove vuoi arrivare, almeno per ora?
    Se sogni percorsi universitari molto internazionali (tipo IB o A-levels), la scuola privata potrebbe essere necessaria, o comunque più semplice. Se invece vuoi immergerti nella realtà locale e magari rimanerci a lungo, la pubblica è spesso l’unica vera strada.
  2. Il budget: tanto vale essere onesti
    Quanto puoi/vuoi investire davvero, senza inseguire status symbol inutili? Le private a volte richiedono cifre impegnative (alcune arrivano a decine di migliaia l’anno!), mentre le pubbliche costano meno ma offrono meno supporto “extra”. Occhio alle spese “nascoste”: libri, gite, trasporti spesso non sono inclusi da nessuna parte.
  3. La lingua: come te la cavi davvero?
    In molte scuole private c’è più attenzione per chi arriva da fuori, con corsi di lingua dedicati. Nella pubblica… a volte ci si arrangia, altre volte c’è un minimo di aiuto, ma dipende moltissimo dalla scuola. Serve tanta voglia di buttarsi e di chiedere aiuto.
  4. L’ambiente che cerchi
    Ti senti più a tuo agio in un ambiente molto internazionale, oppure vuoi conoscere la “vita vera” dei tuoi coetanei del posto? Nelle private spesso trovi altri studenti stranieri come te (ti sentirai meno solo, ma rischi di stare un po’ in “bolla”). Nelle pubbliche la full immersion è garantita… ma servono pazienza e apertura mentale.
  5. Burocrazia e accessibilità
    L’accesso alle private può essere più selettivo (domande in anticipo, test, colloqui). Le pubbliche, invece, sono più “automatiche”, ma non sempre così flessibili sulla scelta delle materie.

Cosa può andare storto? Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto.

  • Delusioni e aspettative: No, una scuola privata non ti spalanca automaticamente porte ovunque. Anzi, gestisci le aspettative e cerca feedback reali prima di decidere.
  • Integrazione difficile: Se vuoi sentirti “uno del posto”, la pubblica è la strada. Però la fatica c’è, soprattutto all’inizio. Nella privata rischi di trovarti spesso solo con altri internazionali.
  • Costi nascosti ovunque: Dai trasporti agli sport, spesso le spese si sommano (e non te lo dicono all’inizio!). Chiedi sempre un preventivo dettagliato.
  • Titoli non riconosciuti: Sembra assurdo, ma succede: informati bene sulla validità del diploma (in Italia e nel Paese che ti interessa).
  • Supporto in italiano: Dimentica i traduttori simultanei. Se il tuo inglese/barriera linguistica è alta, valuta chi ti potrà davvero aiutare (spesso la scuola privata è più attrezzata).

Esperienze vere

Marco, che è stato in una pubblica olandese, confessa: “Le prime settimane non ci capivo nulla, inglese e olandese mischiati… Però ho imparato a chiedere aiuto, e alla fine mi sento davvero parte della città, non solo di una bolla di italiani”.

Sara, invece, racconta della sua esperienza in una scuola privata americana: “Ambiente super curato, tanto supporto — soprattutto nel passaggio linguistico. Ma la pressione di ‘dover farcela’, visto quanto costava, era tanta. Mi ha aiutato un sacco la serenità della mia famiglia: niente polemiche se non tutto andava liscio”.


Se nessuna delle due va bene? Esistono alternative!

  • Programmi internazionali dentro alcune scuole pubbliche (IB, dual diploma, ecc.).
  • Summer school e scambi brevi per “testarsi” senza rischiare tutto.
  • Corsi di lingua intensivi, per rinforzare prima di scegliere.
  • Gap year con focus linguistico/culturale, magari lavorando o facendo volontariato prima di scegliere la scuola definitiva.

Tiriamo due somme, senza giri di parole

Non c’è la scuola “perfetta”, c’è la scelta consapevole. E quella si fa sapendo:

  • Dove vuoi arrivare (subito e tra 2-3 anni).
  • Quanto puoi investire davvero senza stress finanziario.
  • Di quale ambiente hai davvero bisogno (più famigliare o più internazionale?).
  • Quanto sei disposto a faticare sulla lingua e sull’integrazione.

Prenditi tempo per informarti, chiedi a chi c’è già stato, e — se puoi — visita la scuola. E preparati: un po’ di fatica c’è sempre, sia nella pubblica che nella privata (ma a volte sono proprio gli “intoppi” a darti più sicurezza).

Se hai dubbi, noi di Studey ci siamo: nessuna risposta magica, ma esperienza vera, orecchie aperte e qualche suggerimento concreto, dai preventivi ai feedback reali. Siamo qui, sì, ma da ex-studenti prima di tutto. Scrivici se vuoi parlarne.


Domande che ci arrivano (più spesso di quanto pensi)

E se sbaglio scuola? Posso cambiare?
Succede più di quanto immagini, ma cambiare è possibile. Serve però pazienza (e a volte serve sopportare qualche disagio iniziale), perché le procedure non sono sempre rapide e potrebbero esserci delle perdite economiche.

Privata = risultati garantiti?
No. Ti danno più strumenti magari, ma il risultato dipende soprattutto da te e dal contesto. Non esistono scorciatoie.

Come faccio a sapere se il diploma servirà DAVVERO in Italia o altrove?
Controlla sempre con gli uffici scolastici italiani e chiedi supporto a chi fa questo di mestiere, raccogliendo esperienze reali (possiamo aiutarti a farlo).

Quanto costa davvero una scuola privata?
Dipende moltissimo: Paese, città, tipo di scuola... Difficile scendere sotto i 10.000 euro/anno, ma si può anche pagare molto meno o molto di più. Occhio a iscrizione, materiali, vitto/alloggio!


Scegliere tra scuola pubblica e privata all’estero non è un quiz a risposta multipla, né una corsa a chi arriva primo. È una strada piena di incroci, a volte anche di qualche imprevisto. Meglio partire preparati che illusi — e se vuoi confrontarti con chi queste scelte le ha vissute sulla propria pelle, noi ci siamo davvero, senza filtri né promesse da “brochure”. Scrivici quando vuoi, o anche solo per raccontarci i tuoi dubbi: di sicuro non sei l’unico che se li fa.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.