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Come affrontare la paura di parlare inglese all’estero

Parlare inglese all'estero può generare ansia, ma con piccoli passi e pratiche concrete è possibile affrontare questa sfida e migliorare gradualmente.

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Parlare inglese all’estero — se ti viene l’ansia solo a leggere questa frase, sappi che non sei per niente il solo. Anzi, quasi tutti quelli che lasciano l’Italia per studiare fuori si fanno un sacco di film sulla lingua, e spesso non sono dei bei film: paura di dire la cosa sbagliata, di bloccarsi, di essere giudicati, di non capire una parola... Ti suona familiare? È normalissimo.

Ma se qualcuno ti ha mai detto che “basta buttarsi!” o che “tanto poi ti viene naturale”, sappi che purtroppo non è così semplice per tutti. Qui voglio essere onesto: l’inglese non si perfeziona in due giorni e la paura non sparisce schioccando le dita. Però esistono modi concreti per affrontare questo scoglio — anche se all’inizio sembra una vera montagna.


Perché fa così paura parlare inglese (davvero)?

Ci sono mille motivi. C’è chi teme di non essere all’altezza, chi ha paura di fare figuracce, chi si sente osservato. Per molti il vero problema non è nemmeno la grammatica, ma il blocco mentale: “E se dico qualcosa di sbagliato? E se non capisco?”. Sai una cosa? Capita a tutti. Davvero, anche a chi all’apparenza sembra un pesce nell'acqua. Il segreto è non fare finta di niente, ma trovare il proprio modo per sbloccare la situazione.


Qualche dritta pratica per affrontare l’ansia da inglese

1. Sbagliare (tanto) fa bene

Nessuno nasce già fluente. E anche chi all’università sembra parlare da madrelingua probabilmente all’inizio faceva errori quasi buffi. Abituati all’idea che sbagliare è normale: anzi, è necessario. Più ti eserciti — quindi, più sbagli — più fai passi avanti.

2. Buttati a piccoli passi

Non aspettare la perfezione. Parti dal semplice: ordinare un caffè, chiedere l’ora, presentarti. Fare anche solo una domanda al giorno in inglese, per assurdo, ti porterà più lontano rispetto a stare tre ore sui libri.

3. Trova “zone sicure”

Cerca gruppi di conversazione, magari internazionali o con altri studenti che sono nella tua stessa barca. In questi ambienti nessuno giudica, perché l’obiettivo è aiutarsi. Oppure, fatti coinvolgere nei tandem linguistici o in serate a tema. Ti ruberà meno energie di quanto pensi.

4. Allenati anche solo ad ascoltare

Prima di buttarti a parlare, ascolta tanto. Serie TV, podcast, vlog — scegli quello che ti piace e tieni le orecchie aperte. All’inizio capirai forse il 30%, ma piano piano ti accorgerai che molte espressioni e modi di dire ti restano.

5. Preparati con persone che ci sono già passate

Parlare con chi ha vissuto il tuo stesso percorso (e le stesse paure) aiuta un sacco. Da Studey ci sono ex studenti pronti a farsi una chiacchierata vera — non solo “lezioni” ma confronto, qualche trucco, consigli pratici. Siamo qui anche per dirti dove abbiamo sbagliato noi, non solo “come si fa”.


Qualche verità (anche scomoda) che è giusto sapere

  • Non esistono trucchi magici: parlare bene una lingua è uno sport di resistenza, non una gara di velocità;
  • L’inglese non è solo “quello di Oxford”: ti troverai davanti accenti di ogni tipo. All’inizio può scoraggiare, ma è tutto normale;
  • La paura, se ignorata, rischia di bloccarti e farti chiudere. Se capita, cerca aiuto: un confronto, un po' di mentoring o anche solo scambiarsi consigli con altri studenti può cambiare la giornata.

Un paio di storie vere (niente favole)

Marco, primo anno in UK, ricorda così i suoi inizi:
“Facevo fatica anche solo a chiedere un cucchiaio in mensa. Mi sentivo sempre giudicato. Poi un giorno, non so perché, ho iniziato a chiacchierare con una ragazza spagnola che aveva la mia stessa ansia. Da lì, a poco a poco, ho preso coraggio. Ora mi rendo conto che la paura non sparisce mai del tutto, ma ogni chiacchierata ti insegna qualcosa di nuovo”.

Sara invece, prima di partire, ha voluto lavorare tanto sul suo inglese:
“Ho seguito un corso con Studey e facevo pratica ogni giorno. Non ero perfetta, ma avevo già sentito tante storie di chi era arrivato con le stesse paure. Mi ha aiutato tantissimo, soprattutto mentalmente: sapere che non sei l’unica imbranata è già metà della soluzione”.


Domande che molti si fanno

Come faccio a sbloccarmi davvero?
Parti dal quotidiano e datti tempo. Le chiacchierate di tutti i giorni valgono più di mille esercizi di grammatica.

Bisogna per forza studiare inglese prima di partire?
Aiuta tantissimo, specie per evitare l’effetto shock nei primi giorni. Che sia un corso, delle chiacchiere online o altro, accumulare un po' di pratica serve.

Mi spaventa l’accento: che faccio?
Chiedi tranquillamente di ripetere, non è una colpa. E anche guardarsi serie e video di persone di paesi diversi ti abitua alle sfumature dell’inglese reale.

Se parlo solo con italiani rischio di bloccare il mio inglese?
È normale cercare conforto con chi parla la tua lingua, specie all’inizio. Il trucco è uscire pian piano dalla comfort zone, anche solo per provare.


Un consiglio spassionato

Se questa paura ti blocca o ti sembra insormontabile, sappi che non è una questione di bravura, ma di abitudine e (tanta) pazienza. Non ci sono scorciatoie facili, ma il percorso può diventare meno spaventoso se fatto insieme a chi ti capisce davvero perché c’è già passato. Noi di Studey siamo nati proprio per questo: se ti va di farti una chiacchierata sincera — senza promesse magiche, soltanto consigli pratici e ascolto — siamo qui. Anche solo per condividere una storia o una paura.

Non sei il solo che si sente così. E, spoiler: ad un certo punto, parlerai inglese senza nemmeno accorgertene.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.