Corsi di inglese per studenti delle superiori: programmi estivi
L’estate, per tanti studenti italiani delle superiori, non è solo relax. Spesso è il momento in cui ci si gioca una carta importante per il futuro: migliorare davvero l’inglese. E non parliamo dei soliti esercizi da libro. Un corso estivo all’estero è tutta un’altra storia—ma va scelto e vissuto con consapevolezza, non solo perché “va di moda” o perché tutti lo fanno.
Perché (e quando) vale la pena partire
Di corsi se ne trovano a milioni, basta una ricerca su Google e sembra che basti partire due settimane per tornare fluent come i madrelingua. Spoiler: non funziona così. Un’esperienza estiva è utile, sì, ma solo se sei disposto ad affrontare gli aspetti belli e quelli scomodi. Tanto per cominciare, vivere in inglese ti obbliga a buttarti. Capirai a che punto sei davvero, ti confronterai con accenti diversi dai soliti esercizi di listening e, se ti butti, inizi a scoprire se sei pronto per un trasferimento più lungo.
Non aspettarti la pozione magica. Due o tre settimane danno una spinta, ma senza continuità (e senza un po’ di fatica) tutto quello che impari evapora in fretta. Quindi: sì ai programmi estivi, se servono a metterti alla prova, ma ricordati che il vero lavoro continua anche una volta tornato.
Come scegliere (davvero) il corso giusto
Ecco qualche domanda che ci sentiamo spesso:
- Sono “troppo scarso” per partire?
- Meglio un corso intensivo o standard?
- È meglio la famiglia o il residence?
- Quale città è la più adatta?
La verità è che non esiste una risposta unica, però alcune dritte pratiche te le possiamo dare:
- Parti dal tuo livello: Se azzardi un corso troppo avanzato, rischi solo frustrazione e poca crescita. Fai un test di livello serio prima di scegliere.
- Occhio alla durata: Sotto le 3-4 settimane spesso ti porti a casa solo un assaggio. Più tempo passi immerso, più prendi confidenza—ma richiede organizzazione (e anche un budget più alto).
- Il programma conta: Scegli corsi che alternano lezione, pratica e attività extracurricolari. Solo grammatica in classe? Fatti venire qualche dubbio.
- Location, budget, contesto: Regno Unito, Irlanda, USA o Australia non sono solo nomi: cambiano i costi, l’accento, il clima, persino come vieni accolto. Non sempre la soluzione più “cool” è quella che fa per te.
- Trasparenza sui costi: Chiedi sempre esattamente cosa è incluso nel prezzo. Spesso dietro offerte “troppo belle” si nascondono costi extra non previsti.
Le (vere) difficoltà da mettere in conto
Diciamolo: non è tutto rose e fiori. Anche in due sole settimane puoi sentirti spaesato, farti mille paranoie sul tuo inglese, o magari accorgerti che fare amicizia non è immediato come pensavi. Moltissimi ci raccontano che all’inizio hanno avuto paura di sbagliare o sono rimasti delusi dalle aspettative.
In più, capita spesso di scegliere corsi “da brochure” che in realtà sono pieni di altri italiani, così si rischia di parlare sempre italiano. È normale, non c’è nulla di strano nel sentirsi in difficoltà: lo diciamo da ex studenti, non da catalogo.
Storie concrete: cosa dicono gli altri studenti
Abbiamo ascoltato tante storie, qualcuna brillante, altre meno. Quasi tutti ci confermano che vivere in famiglia (homestay) aiuta davvero ad allenarsi nell’inglese “vero”: dalla colazione davanti a una tazza di tè alle chiacchiere serali sul divano. C’è chi ci ha detto: “All’inizio avevo il panico quando mi chiedevano se avevo dormito bene, ma dopo qualche giorno mi sono sciolto.”
Nei residence, invece, spesso si crea un gruppo internazionale, ma l’immersione è minore, soprattutto se ti trovi con ragazzi della tua stessa nazionalità. Conta anche l’atteggiamento: chi parte convinto di “farsi solo le vacanze” spesso resta deluso.
Un errore ricorrente? Non essersi informati davvero prima della partenza. Non avere idea del proprio livello, o aspettarsi soluzioni “chiavi in mano” (che non esistono).
Alternative (per chi ha dubbi o limiti di budget)
Non sempre partire è la scelta più sensata. Se il livello di inglese è ancora troppo basso, può avere più senso lavorarci bene in Italia prima di spendere tempo e soldi per un’esperienza all’estero. Oppure puoi combinare corsi intensivi online, o formule miste, per arrivare meglio preparato e più sicuro di te quando—e se—deciderai di partire.
Il supporto di Studey: zero promesse, solo ascolto e consigli concreti
Noi di Studey non ti diremo mai “è tutto facile” o “basta scegliere il corso più caro”. Preferiamo ascoltare i tuoi dubbi e aiutarti a capire, senza stress o pressioni, qual è la strada più adatta a te. Dal test di livello alla scelta della destinazione, possiamo darti una mano (anche se poi decidi di non partire subito o di cambiare idea, va bene così!).
Se vuoi confrontarti con un ex studente che ci è passato, o ti serve una valutazione onesta su una scuola, scrivici pure—senza impegno e senza filtri.
Qualche domanda che ci fanno spesso:
Quanto serve restare per migliorare davvero?
Almeno 3-4 settimane fanno la differenza, ma il vero salto avviene se continui ad allenarti anche dopo.
Famiglia o residence?
Dipende da te. In famiglia, ti “tocca” parlare tutto il giorno (spesso è quello che serve…). In residence ti gestisci più “all’italiana”, ma perdi un po’ in immersione.
Quanto costa?
Impossibile dirlo in due righe: dipende da paese, alloggio, assicurazioni, voli… Possiamo aiutarti gratis a chiarire tutto prima di scegliere.
Fare un’esperienza estiva è, più che un premio, una sfida personale. Ti mette davanti alle tue paure, ti obbliga a uscire dalla comfort zone, ma può regalarti molto. Non è la soluzione magica per parlare subito inglese, ma è probabilmente uno dei modi più sinceri che hai per capire chi sei e dove vuoi andare. Noi ci siamo—prima, durante, e pure dopo. Quello che ti possiamo promettere, è solo una cosa: nessuna promessa impossibile. Solo accompagnamento, confronto e qualche consiglio che avremmo voluto ricevere anche noi.
Se ti va di parlarne, Studey è qui. Senza fretta e senza pressioni. Scambiamoci due idee!
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