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Corsi di inglese per principianti all’estero: da dove iniziare

Imparare l'inglese all'estero richiede preparazione e consapevolezza. Scopri come scegliere il corso giusto e affrontare le sfide iniziali con successo.

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Corsi di inglese per principianti all’estero: da dove iniziare davvero

Imparare l’inglese all’estero sembra la soluzione più naturale per chi vuole “sbloccare” questa lingua, ma, diciamocelo, se parti da zero la domanda vera è: come si fa a non sentirsi subito fuori luogo? Da dove si parte senza fare figuracce?

Anche se in giro si legge spesso di storie-lampo in cui in poche settimane si diventa fluenti, la realtà è più lenta, fatta di fatica (già solo ordinare un caffè può sembrare una gara d’arrampicata), momenti di scoraggiamento e qualche soddisfazione che, però, arriva davvero.

Qui sotto trovi consigli e informazioni pratiche nati dall’esperienza — e anche dai tanti errori — di chi ci è già passato.


Il primo passo? Capire da che punto parti (senza mentire a te stesso)

Prima di cercare un corso, il consiglio è semplice ma fondamentale: verifica il tuo livello reale. Ci sono tanti test online (alcuni sono anche ben fatti), oppure puoi cercare un confronto con un tutor. Soprattutto se in passato hai studiato inglese solo a scuola qui in Italia, non sottovalutare la differenza tra “livello base scritto” e “capacità di esprimerti con una persona dal vivo”.

Questa auto-valutazione ti servirà per scegliere un corso che sia davvero su misura. Evita le tentazioni (comunissime) di iscriverti direttamente a corsi avanzati: la frustrazione potrebbe superare la motivazione.

Subito dopo, chiediti qual è il tuo vero obiettivo:

  • Ti serve un inglese minimo per viaggiare e muoverti in autonomia?
  • Stai pensando alla possibilità di studiare in un’università all’estero?
  • Vuoi imparare il necessario “per lavorare”, magari in una caffetteria o in qualche esperienza au pair?

Rendersi conto di cosa ti serve davvero ti aiuta a non sprecare tempo e soldi.


Quali corsi esistono, davvero, per chi parte da zero?

In giro esistono due tipologie principali di corsi per principianti:

  1. Corsi super-intensivi (dai 2 ai 6 mesi): qui si fa sul serio, con lezioni giornaliere, inglese “full immersion” e attività pratiche. Sono molto diffusi in paesi come UK, Irlanda, Canada, Australia. Te li consiglio se vuoi dare una spinta decisa e iniziare a comunicare davvero in poche settimane (sì, ma senza miracoli).
  2. Corsi brevi/light (da una settimana a due mesi): possono essere perfetti se vuoi farti un’idea, magari durante una vacanza studio, senza cambiare vita da subito. Sono buoni per “scaldarti” prima di un eventuale trasferimento più lungo.

Tieni presente che, specialmente nella prima fase, la stanchezza mentale sarà tanta: ascoltare una lingua nuova tutto il giorno non è una passeggiata. Se hai dubbi sulla durata, meglio scegliere qualche settimana in più che troppo poche.


Dove andare se sei alle prime armi

Irlanda e Malta sono spesso scelte dai principianti sia per il clima accogliente (gli irlandesi, credimi, sono davvero disposti ad aiutarti anche quando capisci mezza parola) sia per costi di vita un po’ più bassi rispetto a Londra, Oxford o le città americane. Malta aggiunge anche il sole… dettaglio non da poco.

In UK trovi corsi per ogni livello, ma alcune città sono più indicate se hai già una minima base: le grandi città possono essere un po’ “fredde”, nel senso che è difficile sentire attenzione specifica per i principianti. Alcune scuole, invece, hanno programmi ad hoc: informati bene prima di scegliere.

Fuori dall’Europa (USA, Canada, Australia), occhio: tra visto, assicurazione, voli e alloggio, la spesa può salire rapidamente. Lo dico non per scoraggiarti, ma per aiutarti a pianificare tutto senza sorprese (di quelle brutte).


Cose pratiche che nessuno ti dice prima

  • Budget: Non guardare solo al prezzo del corso. Mettici dentro tutto: volo, alloggio, trasporti, spese di vita (sì, il caffè a Londra può essere quasi una follia), assicurazioni. Fai sempre un piccolo fondo “imprevisti”.
  • Alloggio: La famiglia ospitante è spesso la salvezza per chi è alle prime armi. Oltre alla lingua, ti aiuta a capire davvero la cultura… e a sentirti meno spaesato. In alternativa, considera residence o camere condivise — ma attenzione, potresti trovarti circondato da altri italiani (niente di male, ma se vuoi praticare l’inglese il risultato può essere… meh!).
  • Documenti: Per Malta e Irlanda di solito basta la carta d’identità, per il Regno Unito, USA, Canada o Australia, serve il visto. I requisiti cambiano spesso, meglio informarsi per tempo — e se ti rendi conto che è tutto poco chiaro, cerca aiuto prima di prenotare corsi o voli.
  • Durata del corso: Un mese può darti una spinta, ma se parti davvero da zero saranno almeno 2/3 mesi a fare la differenza. Non c’è una regola magica, ma programmati per non dover correre contro il tempo.

Gli errori più comuni (e dolorosi) che si fanno

  • Sottovalutare la fatica mentale: anche i migliori all’inizio si sentono un po’ “alieni”. Se puoi, inizia a rinfrescare la lingua già da casa: un po’ di pratica online, video o anche lezioni in Italia fanno la differenza.
  • Affidarsi a scuole improvvisate o senza riconoscimenti. Ci sono tante offerte apparentemente attraenti: leggi recensioni vere e cerca soprattutto scuole accreditate.
  • Non mettere in conto il fattore solitudine o la nostalgia di casa. Non si dice mai, ma la difficoltà di comunicare può farti sentire fuori posto. È normale, si supera, ma preparati.
  • Fare i conti “al ribasso”: pensa sempre che spenderai qualcosa in più di quello che hai immaginato.

Qualche storia vera

Mario, 19 anni, è partito da zero per Dublino scegliendo un corso intensivo da tre mesi. I primi giorni erano durissimi — “mi sentivo mutissimo”, ci ha detto — ma la famiglia irlandese dove abitava è stata la chiave: “mi facevano parlare anche solo dei biscotti della colazione”. Il suo consiglio, adesso? Buttarti, farti nuovi amici (anche se all’inizio sembra complicato) e accettare che sbagliare fa parte del gioco.

Anna invece, a Londra, aveva scelto un corso base perfetto, ma non aveva calcolato i costi extra della città — dalla metro alle docce del residence a pagamento. Risultato: stress a fine mese. “Mi sono ritrovata a rinunciare a serate o gite perché avevo risparmiato troppo poco”, dice. Lei oggi consiglia di mettere giù un budget dettagliato e farsi un piccolo fondo emergenze.


E se il budget è (molto) limitato?

Non rinunciare subito! Piattaforme online con tutor madrelingua o progetti misti (lezioni online + immersione breve) possono essere una buona preparazione. In più, riesci ad arrivare all’estero già un filo più sicuro/a, senza lo shock totale dei primi giorni.

Nessuno ti obbliga a partire subito per mesi: anche piccoli passi possono avvicinarti all’obiettivo.


Se vuoi un consiglio su misura, semplice e onesto

Se hai dubbi o non sai da dove partire, puoi scriverci senza problemi e senza impegno. Ti aiutiamo a capire quali corsi esistono, se davvero ne vale la pena per i tuoi obiettivi (anche dicendoti quando forse non è il momento giusto), e, se vuoi, ti mettiamo in contatto con qualcuno che questa esperienza l’ha fatta sul serio — errori compresi.

Nessuna domanda è banale, nessun imbarazzo: da Studey non ti giudichiamo né ti “spingiamo” in una direzione. Siamo una community prima che una consulenza.

Non si parte perfetti: si parte preparati, con le idee chiare e qualcuno che ti accompagna — anche quando la strada non è tutta in discesa.

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