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Corsi di inglese per medici e infermieri: programmi specializzati

Lavorare nel settore sanitario all'estero richiede un'ottima padronanza dell'inglese medico, fondamentale per comunicare efficacemente con pazienti e colleghi.

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Se sei un medico o un infermiere e stai pensando di lavorare all’estero — magari sogni il Regno Unito, l’Irlanda, gli USA, il Canada o l’Australia — probabilmente già lo sai: l’inglese “basico” che serve per viaggiare non basta.

Lavorare nel mondo sanitario richiede tutta un’altra sicurezza: bisogna comunicare bene con i pazienti, ma anche tra colleghi e con la burocrazia (che non scherza mai). Non è solo una questione di grammatica: qui si parla di vite reali, diagnosi, cartelle cliniche... capirsi (davvero) è fondamentale.

Ecco una panoramica – senza filtri e senza promesse facili – su come funzionano i corsi di inglese pensati proprio per chi lavora (o vuole lavorare) in sanità.


Perché scegliere un corso di inglese “per medici e infermieri”?

Te lo diciamo subito: studiare inglese “generico” può aiutare all’inizio, ma i corsi pensati per il settore medico sono un’altra storia. Qui si parla proprio la lingua degli ospedali, degli ambulatori e (sì, anche) delle emergenze. Ecco cosa cambiano:

  • Capirai (e saprai usare) la terminologia medica senza dover tradurre ogni parola mentalmente o temere di fraintendere una cosa importante.
  • Imparerai a comunicare in modo chiaro, umano e professionale con i pazienti, anche quando devi dare brutte notizie o fare domande delicate.
  • Ti preparerai a esami come IELTS, OET o TOEFL: per molti paesi questi sono obbligatori, soprattutto se vuoi l’abilitazione o vuoi iscriverti a un master o a un corso di specializzazione.
  • Avrai più possibilità di trovare lavoro (e vivere bene sul posto), perché chi assume sa che puoi interagire senza fraintendimenti.

Come sono fatti questi corsi (e cosa aspettarti davvero)

Ti diciamo la verità: non esiste un solo “tipo” di corso. Ce ne sono di intensivi, online, in presenza, misti... tutto dipende dalle tue esigenze di tempo, dal livello di inglese che hai (e da quello che ti serve raggiungere). Però alcune cose sono comuni quasi ovunque:

  1. Lessico e frasi utili nella pratica clinica
    Non si tratta solo di imparare termini difficili, ma di usarli bene nelle documentazioni, nei report, nelle ricette, durante i turni in reparto.
  2. Simulazioni di situazioni reali
    Spesso si fanno role-play (cioè giochi di ruolo) su casi clinici, briefing tra colleghi o colloqui col paziente. Sembra un po’ teatro, ma è incredibilmente utile.
  3. Focus sulla comunicazione
    L’inglese “sanitario” è fatto anche di empatia, ascolto, saper spiegare concetti complessi in modo chiaro — specialmente a pazienti che magari ti parlano con accenti diversi o sono sotto stress.
  4. Preparazione agli esami
    In molti percorsi si fanno “simulazioni” di esami come IELTS o OET, così sai in anticipo a cosa vai incontro e dove devi migliorare.

Come scegliere il corso giusto? (Ecco cosa NON ti dicono)

Scegliere non è così banale, ma qualche dritta può aiutarti davvero — e no, nessuno qui vuole “piazzarti” nulla. Ecco le cose che fanno differenza (e che spesso trascuriamo):

  • Guarda il tuo livello di partenza: Conviene fare un test di ingresso (quasi tutti i corsi lo propongono). Non tutti partono dalle stesse basi, e non c’è nulla di male.
  • Tempi e frequenza: Se lavori già, valuta percorsi flessibili, magari serali o nel weekend. Se invece vuoi fare tutto prima di partire, c’è anche chi offre corsi intensivi di poche settimane.
  • Accreditamenti veri: Fatti un giro online, verifica se il corso è riconosciuto dal NHS o da enti affidabili, e cerca opinioni reali di chi ci è già passato (sì, anche le recensioni negative dicono tanto).
  • Supporto fuori dall’aula: Alcuni corsi danno la possibilità di chiedere aiuto anche dopo la fine delle lezioni, con tutoring o gruppi di supporto online. Non è scontato, e spesso fa la differenza dopo il transfer.

Domande che riceviamo spesso (e risposte senza giri di parole)

Serve già un livello “alto” di inglese per iscrivermi?
Dipende dalla scuola: a volte basta una base scolastica, altre viene richiesto un livello minimo (tipo B1 o B2). Quasi sempre però – se hai dubbi – puoi fare un test gratuito prima di iscriverti.

Quanto durano questi corsi?
Può essere un mese intenso tutti i giorni oppure qualche ora a settimana per chi lavora già. Non c’è una regola fissa: meglio chiedere info precise, e soprattutto scegliere quello che riesci a seguire DAVVERO.

E se il corso non funziona per me?
Non esistono corsi miracolosi, inutile girarci intorno. Molto fa anche la tua motivazione e il tuo impegno fuori dalla classe. Ti consigliamo di scegliere realtà che danno feedback continui e che sono disponibili a cambiare il percorso se ti rendi conto che non sta funzionando.


Un consiglio da chi c’è passato prima di te

Siamo sinceri: imparare l’inglese medico non è facile, e sì, ci saranno momenti di frustrazione (soprattutto quando avrai la testa già piena di turni, ansia da cambio paese, la nostalgia di casa e tutto il resto). Ma con il supporto giusto, e un corso tagliato su misura, davvero puoi arrivarci.

Noi di Studey ti possiamo dare una mano a orientarti, a capire se davvero un corso serve a te e quale potrebbe fare al caso tuo. Se vuoi parlarne senza impegno, ci siamo: puoi scriverci, raccontarci il tuo caso specifico, anche solo per toglierti due dubbi o confrontarti con chi ci è passato e ora vive (e lavora) all’estero. Non promettiamo scorciatoie, ma ti ascoltiamo davvero.

Se vuoi fare una chiacchierata tranquilla sul tema, qui puoi prenotare una consulenza gratuita — anche solo per fare ordine tra le mille offerte che ci sono là fuori. Poi, se vuoi, vediamo insieme come proseguire. A modo tuo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.