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Come scegliere tra scuola grande o piccola per il tuo corso

Scegliere tra una scuola grande o piccola per studiare all'estero è complesso. Considera il tuo stile di vita, le opportunità e le relazioni personali che desideri.

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Scegliere tra una Scuola Grande e una Piccola per Studiare all’Estero: riflessioni sincere, senza giri di parole

La scelta tra una scuola o università grande o piccola non è mai banale. Soprattutto se stai pensando di studiare all’estero: a quel punto non è solo una questione di aule e corsi, ma anche di come ti sentirai, di che tipo di vita vuoi vivere, se ti immagini dentro una grande città o in una realtà più “familiare”. Spoiler: non esiste la risposta giusta che vale per tutti — e sì, lo sappiamo, può essere frustrante.

Di seguito trovi qualche spunto molto diretto, scritto sulla base delle chiacchierate con centinaia di studenti che poi sono effettivamente partiti (a volte contenti, a volte meno). Speriamo ti aiuti a schiarirti le idee. E se hai dubbi più specifici… siamo qua, puoi scriverci e non ci offendiamo neppure davanti alle domande più banali.


Le scuole/università GRANDI: tra possibilità e dispersione

Cosa vuol dire grande? Parliamo di campus che possono avere anche 15 o 20 mila iscritti, palazzi in centro città o distese verdi piene di studenti.

Cose positive che senti spesso (e in genere sono vere):

  • Trovi tantissimi corsi e percorsi — a volte pure troppi. Se sei uno che cambia idea spesso, è una pacchia.
  • Ci sono strutture che in Italia spesso ti sogni: biblioteche su più piani, palestre, laboratori hi-tech.
  • Incontri ragazzi da tutte le parti del mondo. Il che può essere figo o anche un po’ alienante, dipende dal carattere.

Cose meno belle (su cui quasi nessuno ti avverte):

  • Molto facile sentirsi “uno dei tanti”. Nei corridoi c’è così tanta gente che a volte hai la sensazione che nessuno noterebbe la tua assenza.
  • I prof, specie al primo anno, si dividono tra centinaia di studenti. Se sogni il rapporto “all’americana” alla serie TV, rischi la delusione.
  • Compilare un modulo, prenotare un tutor, chiedere un consiglio… diventa una piccola odissea burocratica.

Le scuole/università PICCOLE: quei posti dove “no, nessuno resta anonimo”

Di solito parliamo di realtà al di sotto dei 5.000 iscritti — in certi casi anche molto meno. Spesso sono in cittadine più piccole, e qui tutti, dal barista all’assistente amministrativo, dopo due mesi sanno che esisti.

Cose belle che abbiamo raccolto da chi ha fatto questa scelta:

  • Hai la certezza che i tuoi docenti abbiano davvero il tuo nome segnato. Se sparisci due giorni, lo notano.
  • L’atmosfera è più raccolta, ci si conosce velocemente, le “cricche” sono meno rigide. Se vieni da un paesino, ti ridarà quel senso di comunità.
  • Il supporto pratico (per esempio sulla burocrazia, le scadenze, ma anche questioni di alloggio o salute) è davvero più a portata di mano.

Quello che invece può farti storcere il naso:

  • I corsi sono spesso meno numerosi e meno “di nicchia”. Se vuoi cambiare laurea/indirizzo ogni anno, potresti sentirti costretto.
  • I club, le attività extracurricolari, le strutture sportive sono più limitate. Non per forza sono brutte, ma c’è meno da scegliere.
  • In alcune realtà, è facilissimo restare “incastrati” nella comfort zone e non conoscere gente nuova se non ti dai da fare.

Come capire cosa fa per te (anche se non hai la sfera di cristallo)

Ecco qualche domanda da farsi prima di impazzire nei confronti tra siti web e ranking:

  • Sei una persona che si butta facilmente nelle mischie, oppure preferisci ascoltare e osservare prima di fidarti? Perché nelle grandi realtà sopravvivono bene gli “animali sociali”, nelle piccole non puoi (quasi) nasconderti.
  • Hai già le idee chiare su cosa studiare? Se no, una grande università può evitarti futuri rimpianti se decidi di cambiare strada.
  • Ti spaventa l’anonimato o l’idea di perdere i punti di riferimento? In tal caso, il “piccolo” spesso rassicura di più.

Piccolo trucco: chiedi di parlare con almeno uno studente che ci sia stato DAVVERO (non un rappresentante o uno della scuola). Le risposte più sincere arrivano dagli ex studenti che, magari, hanno affrontato anche qualche fallimento.


Ok, ma io ho ancora dubbi (giustissimo!)

Sei normale. Questi ragionamenti si fanno meglio ragionando a voce alta con qualcuno che ci è già passato e che non ti giudica. Noi di Studey ci teniamo a dirtelo: non abbiamo la bacchetta magica, e anzi molti ex studenti hanno cambiato idea anche dopo l’iscrizione. L’importante è capire che alcune cose si sistemano, altre si accettano, altre ancora invece si correggono strada facendo.

Se vuoi, ci scrivi (vale tutto: domande strane, richieste di pareri, paure, sfoghi) e ti diamo una mano concreta o semplicemente un punto di vista.

Respira — e ricorda che non sei il primo a farti domande del genere, né l’ultimo!


Hai già scelto o hai ancora mille dubbi? Facci sapere cosa ne pensi, oppure raccontaci la tua esperienza: aiutare altri studenti è un passaparola che funziona sempre meglio di mille brochure. E, davvero, qui nessuna domanda è fuori luogo.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.