Come risparmiare su un viaggio studio all’estero: i consigli di chi ci è passato davvero
Parliamoci chiaro: studiare fuori dall’Italia è una bomba di esperienza, ma finché non ti metti a guardare i costi sembra quasi un sogno lontano. È normale: che tu debba partire per l’Inghilterra, l’Olanda o l’Australia, i numeri iniziali fanno paura a chiunque. Nessuno qui ha la bacchetta magica per far sparire tutte le spese, questo va detto subito. Però qualche trucco per non sprecare soldi (e magari risparmiarne un po’) esiste — ed è roba che non trovi sulle brochure, ma tra le chiacchiere tra studenti già passati dall’incubo del budget.
Ecco una serie di dritte: niente fuffa o promesse irrealistiche, solo info vere, vissute in prima persona o raccolte tra centinaia di domande che riceviamo ogni settimana.
1. Borse di studio e supporti economici: più accessibili di quanto pensi
Non servono solo voti da fenomeno per avere una mano con le spese. Tantissime università (anche fuori dai radar dei “grandi nomi”) hanno agevolazioni per studenti stranieri, italiani inclusi, e molte sono basate tanto sulle necessità economiche quanto sulla storia personale. Ah, e le possibilità non si fermano certo alle borse governative: ci sono bandi regionali, fondazioni, programmi europei come Erasmus+ e addirittura borsette offerte da singoli dipartimenti.
Come muoversi:
- Non fossilizzarti solo sul sito dell’università: cerca anche portali nazionali (tipo “Study in UK” o “Study in Germany”).
- Spulcia fondazioni private: spesso premiano motivazione, progetti personali o anche attività di volontariato, non solo il mega voto all’esame.
Esperienza vera:
Matteo, diretto in Olanda per Economia, è riuscito a portarsi a casa una borsa da 8.000€ l’anno. Il trucco? Ha lavorato insieme a noi sul personal statement e si è candidato anche senza “pagellone” da urlo.
2. Scegliere la città giusta: risparmi veri dove meno te lo aspetti
Chi parte spesso punta alle capitali senza rendersene conto, ma ti sei mai chiesto quanto cambia il conto tra Londra e Manchester? Spoiler: tanto.
Piccolo confronto per capire l’ordine di grandezza (ci sono molte variabili, ma per darti l’idea):
Città | Affitto singolo (centro) | Trasporti mensili | Pasto fuori (medio) |
---|---|---|---|
Londra | 1.200-2.000€ | 150€ | 18€ |
Dublino | 900-1.500€ | 100€ | 15€ |
Amsterdam | 1.000-1.600€ | 80€ | 15€ |
Manchester | 600-1.000€ | 60€ | 12€ |
Berlino | 700-1.200€ | 80€ | 10€ |
Scelta impopolare, ma reale: le città “meno famose” sono spesso più vivibili e amiche del portafoglio. Non devi “accontentarti”; anzi, molte vantano università di tutto rispetto — e magari alloggi più umani.
3. Casa & spostamenti: qui si gioca il grosso
- Condividere conviene: Le case condivise e i “student halls” (residenze) sono la salvezza, soprattutto il primo anno. Non solo costano nettamente meno, ma è il modo migliore per socializzare ed evitare la solitudine dei primi giorni.
- Sui mezzi sii studente: Ogni città universitaria vera ha abbonamenti per studenti — informati appena arrivi (spesso puoi richiederli già online).
- La bici come religione: In Olanda, Danimarca e parte della Germania muoversi in bici è quasi obbligatorio (e risparmiare sulla palestra, già che ci siamo).
4. Lavorare mentre si studia: pro, contro e realtà
Molti paesi permettono di lavorare part-time già dal primo anno (UK, Irlanda, Australia, e gran parte dell’Europa del Nord). Ma qui va detta anche la parte meno instagrammabile: trovare lavoro non è automatico, e la vita da working student è bella ma anche tosta.
Attenzione: il rischio di strafare è dietro l’angolo. Se studi tanto o hai corsi pesanti, stabilisci da subito quante ore puoi davvero gestire.
Storia vera:
Lucia, a Dublino, ha iniziato come cameriera, 15 ore a settimana, senza far saltare la sessione: “All’inizio credevo di poter lavorare molto di più. Poi ho capito che rischiavo solo di stressarmi. Ci vuole equilibrio.”
5. Viaggi e trasferte: trucchi veri
- Prenota i voli in largo anticipo e sfrutta i siti di comparazione (“Skyscanner”, “Google Flights” ecc.). In piena stagione spesso spendi la metà se scegli giorni infrasettimanali.
- Dimentica i taxi: scopri subito il sistema di trasporti della città, magari con app locali (le prime settimane sono dure, ma poi ti salva la vita!).
- Viaggi lunghi? Se puoi, valuta autobus/treno, spesso ci sono sconti extra per studenti/sotto i 25.
Domande reali che ci arrivano spesso
Ma quanto costa vivere davvero all’estero?
Ti direi tra i 700 e i 2.000 euro al mese, ma serve sempre capire la città, lo stile di vita e le tue abitudini. Meglio farsi aiutare da qualcuno che ci è già passato (tipo noi) per evitare sorprese.
Se non sono “il primo della classe”, ho chance per una borsa?
Decisamente sì. Ogni bando ha le sue regole, ma spesso premiano anche chi mostra motivazione vera o un percorso personale interessante.
E se non trovo subito lavoro?
Nessun panico: puntare tutto su un lavoro part-time può essere rischioso all’inizio. Meglio partire con un piccolo budget di scorta per i primi mesi, chiedere dritte agli studenti che già vivono lì, e non aver paura di chiedere aiuto alla uni o ai gruppi Facebook locali.
Le università famose sono per forza meglio?
No. Alcune università di città meno note hanno servizi più umani, prof vicini agli studenti e programmi top. Datti la libertà di valutare davvero.
Errori frequenti (che molti hanno già fatto quindi puoi evitare)
- Scordarsi delle spese extra: assicurazione sanitaria, libri, deposito cauzionale, magari una visita a casa ogni tanto…
- Non informarsi abbastanza sulle regole dei visti/lavori per studenti (ogni paese ha le sue!).
- Cercare sempre il nome più famoso e ignorare università (e città) magari più adatte o sostenibili.
Quello che non troverai qui
Non ti prometteremo che “con Studey risolvi tutto senza pensieri” — non sarebbe onesto. Quello che facciamo è darti strumenti veri, risposte umane, contatti di chi è partito prima di te, e un supporto che continua anche dopo aver fatto i bagagli. Se vuoi parlare, chiarire dubbi o anche solo scambiare due parole con chi nel dubbio ci è passato davvero, facci sapere. Nessuna pressione per “iscriverti subito”, solo le risposte sincere che tutti avrebbero voluto trovare all’inizio.
In breve
Studiare all’estero richiede impegno, tanto realismo e una buona dose di pazienza. Ma con i consigli giusti (e un po’ di fiuto per gli affari) puoi fare la differenza sul budget, scegliendo davvero cosa fa per te — e non solo quello che sembra più “figo” su Instagram. Siamo qui, senza filtri e senza scenografie, per aiutarti lungo il viaggio, dall’inizio… e anche un po’ dopo.
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