Ottenere un Certificato di Inglese Riconosciuto all’Estero: Guida Onesta e Pratica per Studenti Italiani
Chiariamo subito una cosa: nessuno ama gli esami di inglese, tantomeno quando servono per entrare in un’università all’estero. Ma purtroppo, quasi sempre, sono un passaggio obbligato. Se anche tu stai pensando di studiare fuori dall’Italia, e ti gira in testa la domanda “ma quale certificato di inglese serve davvero?”, sii tranquillo: ci siamo passati tutti e non è così spaventoso come sembra, una volta capito come funziona il meccanismo.
Perché devi ottenere un certificato di inglese?
Le università di tanti paesi (UK, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia, Olanda, solo per citarne alcuni) vogliono una prova ufficiale che tu sappia comunicare, capire le lezioni, scrivere senza troppe difficoltà. È anche un modo per loro di assicurarsi che tu possa cavartela in un ambiente accademico internazionale e, diciamocelo, di non doverti tradurre ogni slide o email.
I Certificati Più Riconosciuti (e le differenze secondo chi li ha fatti)
IELTS (International English Language Testing System)
- Probabilmente il più conosciuto in Europa. Quattro sezioni: ascolto, lettura, scrittura, conversazione.
- Attento: il sistema a “punteggio” va da 0 a 9. Quasi sempre ti serve almeno un 6.0 o 6.5, ma occhio ai dettagli: a volte ti chiedono un punteggio minimo in ogni sezione (capita spesso in Medicina).
- Si fa sia su computer che su carta, tutto in una mattinata… se non ti mangia l’ansia.
TOEFL (Test of English as a Foreign Language)
- Più popolare negli USA e in Canada, ma accettatissimo anche altrove.
- Il test è solo su computer, quattro sezioni come IELTS ma formato diverso (più “americano”, se così vogliamo dire).
- Punteggio massimo 120, ma ogni ateneo chiede soglie diverse.
Esami Cambridge (First, Advanced, Proficiency)
- Sono vecchi amici di chi ha fatto corsi di inglese a scuola. Molte uni li accettano (specialmente in Europa).
- Qui ottieni una “certificazione a vita”, ma ogni università decide se accettarla, quindi verifica sempre.
E poi esistono altre opzioni — Pearson, Trinity, Duolingo English Test — ma dipende davvero da dove vuoi andare. Alcune università ora accettano i test solo fatti in presenza, altre anche online (dopo il Covid le cose si sono un po’ sbloccate, ma cambia di continuo).
Ok, voglio provarci. Come ci si prepara davvero?
Due premesse:
Non esiste LA formula segreta. Quello che ha funzionato per me (studiare la listening a colazione, fare speaking con i coinquilini) magari per te non va bene. Qui qualche idea che spesso funziona:
1. Preparazione “tradizionale” (ma non sottovalutare il potere delle cose semplici):
- Un corso di lingua in una scuola seria aiuta. Soprattutto se sei uno di quelli che da autodidatta… dopo un po’ si perde.
- Online ci sono corsi specifici proprio per IELTS o TOEFL, con esercizi simili a quelli veri. Occhio alle “trappole” dei siti fake: usa solo le fonti consigliate dagli enti ufficiali o chiedi a chi ci è già passato.
2. Materiali di studio e simulazioni
- I libri ufficiali (tipo “Official IELTS Practice Materials” o quelli di TOEFL) sono una manna: ti abitui davvero al tipo di domande e ai tempi.
- Non scartare app semplici come Duolingo se vuoi fare pratica nelle pause in autobus, ma non aspettarti che bastino per superare un esame strutturato.
- Fai almeno una simulazione intera per capire se il tempo ti basta (spoiler: la prima volta, probabilmente, no).
3. Speaking e listening: la vera bestia nera
- Se il tuo inglese “scolastico” ti sembra un po’ arrugginito, chat video con amici, gruppi di conversazione o incontri online possono sbloccarti più di mille esercizi scritti.
- Podcast e serie TV (magari con i sottotitoli in inglese) ti aiutano a “fare l’orecchio”. All’inizio sembrano rumore bianco, ma giorno dopo giorno migliorano.
Dove e come si fa l’esame?
Non puoi farlo “da casa tua” (o perlomeno: dipende dal test e dal periodo). Di solito:
- IELTS: centri ufficiali British Council o IDP, città medio-grandi italiane. C’è sia la versione “Academic” che “General”, occhio a non sbagliare quella giusta!
- TOEFL: centri autorizzati, ma adesso in tanti paesi c’è anche la versione “Home Edition”, da casa, con telecamera accesa e regole ferree.
- I costi? Dipende, ma prepara almeno 180/250 euro a tentativo. (Sì, ti tocca pagare ogni volta che ritenti… quindi meglio prepararsi bene!).
- Date: spesso i posti si riempiono in fretta, soprattutto tra febbraio-luglio, quindi prenota almeno due mesi prima se puoi.
Domande che ci fanno sempre (risposte senza filtri):
“Qual è il certificato più importante?”
Non esiste il migliore in assoluto. Ogni università ha preferenze diverse: alcuni solo IELTS, altri TOEFL, altri vanno benissimo con Cambridge. Prima scegli dove vuoi andare, poi verifica (sul sito ufficiale dell’università, non su forum strani).
“Posso ottenerlo senza uscire dall’Italia?”
Sì. Tutti i principali test si fanno anche in Italia, alcuni pure online (ma ATTENZIONE: alcune uni post-Covid hanno ristretto l'accettazione dei test fatti online). Informati sempre prima.
“E se il mio punteggio non basta?”
Può capitare. Secondo noi, la cosa più saggia è prendersi il tempo per riprovare (magari puntando sulle parti dove hai preso meno). Nessuna vergogna, davvero: pochi ci riescono al primo colpo.
“C’è una scorciatoia?”
No. Ma puoi prepararti meglio se chiedi consigli a chi l’ha già fatto, magari evitando gli errori più comuni (tipo non allenarsi a scrivere sotto pressione…).
Un pensiero finale (e un invito sincero)
Se questa storia dei certificati ti sembra una montagna, sappi che non sei solo. Noi di Studey siamo passati per queste fatiche e non ti diremo mai che “è una passeggiata”, ma ti promettiamo che possiamo aiutarti a non perderti tra moduli, prenotazioni e mille domande.
Per dubbi veri, domande o anche solo uno sfogo su quanto tutto questo sembri complicato, ci puoi scrivere davvero. Senza giri di parole e senza pressioni. Anche solo per capire da dove partire — magari con qualcuno che ha già affrontato questo labirinto prima di te.
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