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Come funziona l’assicurazione sanitaria per studenti all’estero

L'assicurazione sanitaria per studenti all'estero è fondamentale. Non solo è spesso obbligatoria, ma può evitarti spese enormi in caso di emergenze.

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Assicurazione sanitaria per studenti all’estero: tutto quello che nessuno ti spiega davvero

Se stai pensando di partire per studiare all’estero (ma anche se hai già deciso!), probabilmente hai sentito parlare dell’assicurazione sanitaria. È uno di quei temi che a prima vista sembrano solo noiosi e pieni di burocrazia… finché non succede qualcosa e ti rendi conto di quanto sia fondamentale averla sistemata.

Ma davvero serve? A cosa serve esattamente?

Facciamola breve: nella maggior parte dei Paesi, non puoi nemmeno ottenere il visto senza una copertura sanitaria adeguata. Ma il punto vero non è solo “la legge vuole che tu l’abbia”: è che, se ti succede qualcosa lontano da casa – anche solo una febbre che ti costringe al pronto soccorso o una caviglia slogata giocando a calcio – senza assicurazione rischi di spendere una fortuna. Non è terrorismo psicologico, purtroppo è realtà. E spesso, chi lo capisce solo dopo si mangia le mani.

Come funziona e che scelte hai davanti

Qui non ci sono magie facili o template universali: ogni Paese e ogni università hanno regole e offerte diverse. Ad esempio:

  • Negli Stati Uniti o in Australia l’assicurazione è assolutamente O-B-B-L-I-G-A-T-O-R-I-A. E le università spesso propongono direttamente la loro polizza.
  • Nel Regno Unito, se studi per più di sei mesi, puoi accedere al sistema sanitario pubblico (l’NHS), ma il discorso cambia se vai in Scozia, se resti meno di sei mesi, o se hai esigenze particolari.
  • Nei Paesi Bassi molti studenti devono farsi una polizza privata… e qui le opzioni sono tante e diverse.

Quindi: di solito ti troverai a scegliere tra il piano proposto dall’università o una assicurazione privata. Nessuna delle due è “la migliore” in assoluto: dipende tantissimo da cosa ti serve e da che tipo di esperienza vuoi fare.

Qualche storia davvero vissuta:

  • Anna è partita per l’Olanda e ha sottoscritto la polizza dell’università: comoda, ma non copriva la fisioterapia per un infortunio giocando a basket. Si è arrangiata, ma ha dovuto pagare di tasca sua.
  • Luca, invece, ha scelto una polizza privata perché voleva girare anche in altre nazioni europee e avere più flessibilità su spese extra (tipo visite dentistiche): la spesa era un po’ più alta, ma non ha avuto brutte sorprese.

Domande che spesso ci sentiamo fare:

  • “Posso usare la tessera sanitaria italiana?”
    No, nella maggior parte dei casi non basta (ad eccezione di Erasmus in Europa per periodi brevi, ma anche qui, occhio alle limitazioni). Per un’esperienza più lunga o in Paesi extra-EU… serve una polizza dedicata.
  • “Come scelgo quella giusta?”
    Scrivilo pure grande in testa: dipende da dove vai, da quanto rimani e da che tipo di copertura vuoi realmente. Se hai malattie croniche, bisogni particolari o attività extra che vuoi coprire (sport, viaggi, ecc.), meglio perdere un po’ di tempo e leggere le postille o chiedere dritte a chi ci è già passato.

E se non capisco una mazza di polizze?

Tranquillo, succede a quasi tutti; non c’è da sentirsi stupidi. La verità è che nessuna scelta è perfetta per tutti, e le sigle delle assicurazioni sono spesso più opache di quello che servirebbe. Il nostro consiglio è sempre quello: chiedi a chi c’è già passato (anche a noi!), prendi il tempo per dubitare, e se una copertura ti sembra troppo economica per essere vera… probabilmente nasconde qualche fregatura.


Studiare all’estero è già abbastanza tosto senza ansia da burocrazia. Se hai dubbi specifici sul tipo di assicurazione che ti serve, puoi scriverci senza impegno: se abbiamo la risposta, te la diamo subito, se non la sappiamo… te lo diciamo senza giri di parole. Nessuno merita di trovarsi da solo a gestire emergenze in un Paese straniero.

Tieni duro, informati, e ricordati che vale la pena perdere un pomeriggio sulle assicurazioni per evitare mesi di rogne. Sul serio.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.